Girelli: «Perché Ats non forniscono dati su mortalità?»
di Redazione

Il consigliere regionale valsabbino, capodelegazione PD in Commissione Sanità del Consiglio regionale, denuncia la mancanza di trasparenza nel fornire i dati sui decessi da parte delle Aziende di Tutela della Salute lombarde



La Lombardia è tristemente nota nel mondo per il numero altissimo di decessi di Covid19. Con una vera strage nelle RSA. Per questo lo scorso 30 marzo ho inoltrato formale richiesta a tutte le ATS del territorio per conoscere i dati sulla mortalità. Nonostante l'ufficialità, mi sono arrivati solo tre riscontri. Due hanno tentato malamente di giustificare perché non mi hanno risposto. La terza, quella di Bergamo, ha liquidato il mio diritto a conoscere la situazione con la motivazione del possibile intralcio al buon funzionamento dell'amministrazione. Posto che di questa affermazione inaccettabile chiederò un approfondimento, mi pare che esista un reale problema di trasparenza. Trovo inammissibile che a un gruppo di consiglieri regionali sia negata la possibilità di accedere ai numeri. Perché le ATS non forniscono i dati?

Esiste un serio problema di trasparenza in questa vicenda. Qui è totalmente mancata la volontà di fare chiarezza, di dare spiegazioni. O meglio, spesso e volentieri si sono date informazioni solo ad alcuni esponenti del Consiglio, ma ad uso e consumo propagandistico.

Per storia politica sono un moderato, un garantista e non mi appartiene la cultura del sospetto. Ma sono profondamente convinto del binomio trasparenza-democrazia. Quindi, senza nessuna ipotesi inquisitoria, torno a chiedere informazioni, perché è un diritto legittimo voler conoscere la dinamica che si è sviluppata intorno alle RSA. Perché non è pensabile che oltre a indicazioni mai date, dispositivi mai consegnati, tamponi iniziati con gravissimo ritardo non si sappia quante persone sono morte. Perché in molte comunità lombarde, non solo al Pio Albergo Trivulzio, una parte di una generazione è sparita.

Solo a partire dalla conoscenza di quanto si è fatto fin qui si può costruire un modo diverso di affrontare la fase successiva di questa emergenza. Solo dall'analisi delle settimane precedenti si può capire come tutelare i più deboli, gli anziani, ovvero tutti quelli che anche nella coda della pandemia, oltre che in questa fase che continua ad essere difficoltosa, continuerà ad essere la più esposta. Esiste un diritto di conoscere e un dovere di trasparenza. Riguarda tutti, non solo la minoranza. Per questo mi auguro che la maggioranza si unisca nella ricerca della chiarezza.

Gianni Girelli
Capodelegazione PD in Commissione Sanità del Consiglio regionale