Da sperone roccioso a collina erbosa
di red.

Prosegue l’opera di sistemazione dello smottamento avvenuto nei giorni scorsi sulla sommità del Colle di Sant’Eusebio


Dopo il disgaggio con mezzi meccanici, ieri l’intervento dei rocciatori saliti in parete per rimuovere ciò che ancora rischiava di franare da un momento all’altro.

Prosegue l’intervento della ditta Salvadori di Bagolino, che per conto del Servizio manutenzione strade della Provincia sta risolvendo - e si spera una volta per tutte - il rischio di trovare ghiaia in terra nel percorrere la curva che per chi viaggia in direzione di Caino gira in modo repentino a destra nel punto più alto delle “Coste”, al chilometro 18.700 della 237 del Caffaro.

In quel punto nella tarda mattinata di lunedì scorso, anche a causa di un temporale, erano precipitati alcuni metri cubi di ghiaia e terriccio.
Sul posto erano intervenuti anche i Vigili del fuoco da Brescia, che avevano decretato la pericolosità dello sperone roccioso che seguitava a vomitare sassi.

Nei giorni successivi, piazzati a protezione della strada alcuni new jersey in cemento ed un semaforo per regolare il traffico a senso unico alternato, un grosso escavatore ha rimosso circa 300 metri cubi di materiale, trasformando di fatto lo sperone roccioso in una collinetta.

Una collinetta sulla quale la posa di “biostuoie” e poi di una rete “in aderenza”, dovrebbe poi trasformarsi in prato.
Intervento questo che sembra il migliore possibile, per contenere un terreno ad alta friabilità come quello.