Maria Antonietta si racconta
di Davide Vedovelli

Dopo aver ricevuto la Musica da Bere Targa Artista, Maria Antonietta si racconta in una breve intervista allo Spaccadischi


Letizia Cesarini, in arte Maria Antonietta, è stata ospite a Musica da Bere e presto sarà sul palco di D-Skarika Live a Odolo.
Da Pesaro sta conquistando l'Italia, su e giù dai palchi, cercando di essere semplicemente se stessa, senza maschere o scudi per proteggersi, propone la sua musica, tra il punk e l'indie, prestando particolare attenzione ai testi.  Una breve intervista per conoscerla un po'.

1) Partiamo dalle presentazioni. Maria Antonietta... perchè questo nome?
Si tratta di un omaggio alla regina di Francia Maria Antonietta. Una donna che non ha potuto fare esattamente quello che desiderava della sua vita e si è ritrovata incastrata in un mondo di formalismi ed etichette ed ipocrisie, ecco io cerco di fare della mia vita quello che desidero nella purezza. Si tratta di una specie di rivincita.

2) Vederti sul palco di Musica da Bere mi ha fatto molto piacere, mi ha fatto piacere vedere che c'era una persona vera, senza maschere e senza troppi filtri, capace di buttare fuori con un'energia pazzesca tutto quello che ha dentro e trasformarlo in canzone. Quando scrivi prevale "la pancia" o il cuore? in che modo una cosa influenza l'altra?
Prevale la verità di quello che provo. Senza sconti.

3) E' bello vedere che ci sono ancora artisti che fanno la gavetta, che fanno su e giù dai palchi e arrivano al pubblico senza facili scorciatoie (in questa cosa mi hai ricordato Levante, nostra Targa Emergente lo scorso anno). Hai mai pensato di cedere alla tentazione di provare queste scorciatoie?
Non credo di essere ancora arrivata al pubblico, credo che di cose da imparare io ne abbia ancora molte e di scorciatoie ne esistono di molti tipi, alcune molto sottili, talmente tanto sottili da sembrare trasparenti. Ad ogni modo io non faccio la musica per arrivare al pubblico, quello è secondario.

4) Cosa ti fa più paura del tuo lavoro?
L'arroganza e la falsità di tanti, tanti oh così tanti.

5) Un libro, un film ed un cantautore che per te sono stati importanti.
I Diari di Sylvia Plath, "La rabbia giovane" di Terrence Malick e Patti Smith.

6) Qual è il tuo vizio preferito?
La pigrizia.

7) Tantissimi artisti (penso a De Andrè) durante il loro percorso artistico si sono affiancati ad altri artisti o musicisti (Pagani, De Gregori, Bubola, ecc). E' un'ipotesi che hai mai preso in considerazione? in caso con chi ti piacerebbe collaborare?
Mi piacerebbe collaborare con Dio. Ne sa più di tutti gli altri. Oppure con Bob Dylan, più o meno la stessa cosa. Ovviamente nei miei sogni. Nella realtà collaboro al momento con i musicisti più veri e in gamba del mondo, i Chewingum. Posso sentirmi soddisfatta.