Nasce la «super» Bcc di Brescia
di Redazione

La fusione per incorporazione con la Bcc di Verolavecchia lancia la Banca di credito cooperativo con sede a Nave al primo posto nella graduatoria delle Bcc lombarde, sia per la raccolta diretta sia per il montante di impieghi e depositi

 
Le assemblee straordinarie dei soci della Banca di credito cooperativo di Brescia tenutasi domenica mattina in contemporanea con quella della Banca di credito cooperativo di Verolavecchia hanno deliberato la fusione delle due banche. Lo scopo è di rafforzare la presenza territoriale ultracentenaria delle due cooperative di credito, entrambe costituite nell’anno 1903.
 
La banca con sede a Nave, guidata dal presidente Ennio Zani  e dal direttore generale Giorgio Pasolini, dal 1° luglio 2015 sarà più solida e competitiva, potendo contare su 59 sportelli, 386 dipendenti, un patrimonio di 253 milioni di euro e di oltre 65mila clienti, e occupando il primo posto, nella graduatoria delle Bcc lombarde, sia per la raccolta diretta, superiore a 2,3 miliardi, che per il montante di impieghi e depositi, pari a  4 miliardi.
 
Le otto filiali della Bcc di Verolavecchia e i suoi 64 dipendenti, infatti, sono stati assorbiti dalla Bcc di Brescia. 
L’assemblea ha dato anche il via all’aumento dei membri del Cda, che passano da 11 a 13 con l’ingresso del presidente della Bcc di Verolavecchia, Mario Minini, e di Massimo Passi, membro del Collegio sindacale, a partire dal prossimo primo luglio.
 
L’aggregazione è la risposta all’evoluzione dei mercati e del sistema bancario che, come confermato dalle numerose fusioni fra Bcc avviate nelle confinanti province di Bergamo e Trento, aumenta la dimensione minima necessaria per fare banca oggi e suggerisce, non solo ma anche alle Bcc, la riorganizzazione della propria rete distributiva. Un adeguamento della dimensione operativa indotto anche dal pressing della normativa e della vigilanza europea che, nonostante la crisi, chiede fra l’altro alle banche, contemporaneamente, maggior capitale e minori rischi.
 
Con la fusione la banca consegue una migliore efficienza operativa, mantenendo in essere, a Nave, l’unica sede direzionale e attivando la specifica area di Verolavecchia, che va ad integrarsi perfettamente con le aree della Bcc di Brescia, estendo l’operatività sulla bassa bresciana, il cui peso economico (in termini di fatturato) sull’intera provincia di Brescia è stato anche recentemente evidenziato. Con l’aggregazione la Bcc di Verolavecchia potrà beneficiare dell’efficace struttura commerciale della Bcc di Brescia sfruttando, pienamente, il radicamento sul territorio senza dispersione di risorse in attività non a servizio diretto della clientela. In tal modo, il confronto con la concorrenza sarà più efficace e più elevata la capacità di rispondere, con nuovi prodotti e servizi adeguati, alle aspettative di soci e clienti.
In ogni caso, per effetto dell’aggregazione, sarà conseguita una migliore diversificazione e minor concentrazione del rischio di credito.

Le finalità dell’aggregazione sono, quindi, così riassumibili: maggiore solidità e efficienza operativa, intesa come soddisfazione della clientela e redditività adeguata, sostenute da migliori servizi e da risparmi sui costi di una struttura comunque attrezzata per supportare maggiori dimensioni operative, mantenendo alta l’attenzione verso il territorio, le famiglie e le imprese. La volontà, infatti, è di aumentare il radicamento e l’efficacia della presenza del credito cooperativo sul territorio attualmente presidiato dalla Banca di credito cooperativo di Verolavecchia, utilizzando in modo efficiente la struttura operativa e commerciale della Banca di credito cooperativo di Brescia.
 
La parte ordinaria dell’assemblea dei soci è servita per l’approvazione del bilancio 2014. L´utile ammonta a quasi 6 milioni e 400 mila euro, in aumento del 57% rispetto all´anno precedente. Crescono anche i soci, passati da 3.888 a 4.089, la raccolta diretta (in crescita del 5,3%, arrivando così a due miliardi 86 milioni di euro) e quella indiretta, che passa da 301 mila a 345 mila euro, facendo registrare un più 14,99% rispetto ai risultati raggiunti nel 2013. Risultano invece in calo gli impieghi: un miliardo e 384 milioni di euro nel 2014, contro il miliardo e 430 milioni dell´annata precedente e una contrazione relativa del 3,2%. «Ma i nuovi finanziamenti erogati dalla banca nel 2014 ammontano a 176,8 milioni di euro, in aumento del 7,2 per cento rispetto al 2013, a conferma del sostegno a famiglie e imprese», ha fatto notare Zani. Numeri convincenti: i soci hanno approvato i conti, e ci sono stati solo 4 voti contrari.