L'abbraccio degli alpini a L'Aquila
di Cesare Fumana

Applausi e tanta emozione hanno accompagnato la sfilata degli Alpini in congedo e in armi, nella giornata conclusiva dell'88esima Adunata nazionale a L’Aquila. E non sono mancati momenti di vera commozione.

 
La gente di Abruzzo ha accolto con gioia le Penne nere che con qualche apprensione avevano appreso la notizia del loro raduno nazionale nella città ancora ferita dal sisma del 2009.
Ma i timori della vigilia sono stati ampliamente fugati: da un lato da uno spirito di adattamento tipico degli Alpini, dall’altro dalla calorosa accoglienza degli Aquilani e degli Abruzzesi.
Le Penne nere hanno regalato tre giorni di festa e di allegria a una popolazione ancora molto provata dal terremoto e con la ricostruzione che fatica a partire.
 
La dimostrazione dell’affetto nei confronti degli Alpini si è avuto durante la grande sfilata di domenica che, come sempre, conclude il raduno alpino. 
La distanza e i disagi logistici non hanno tenuto lontano le Penne nere, che anzi, più numerose di quanto si ipotizzava, hanno raggiunto in massa il capoluogo dell’Abruzzo. 
Un leggero calo c’è stato (d'altronde anche gli alpini invecchiano sempre di più e non tutti se la sentono di affrontare un viaggio di molte centinaia di chilometri), ma meno di quello che si credeva.
 
In tanti anche dalla Valle Trompia hanno raggiunto, chi prima e chi dopo, L’Aquila. Gli alpini Valtrumplini ieri hanno sfilato con la sezione di Brescia, con in testa il vessillo scortato dal presidente Giambattista Turrini, alla sua prima esperienza da presidente. 
Quest’anno il gruppone degli alpini bresciani vedeva in testa la sezione di Vallecamonica, seguita dalla “Monte Suello” di Salò e per finire quella di Brescia, la più numerosa.
 
Si calcola in circa 7 mila le Penne nere bresciane che hanno sfilato ieri a L’Aquila.
 
L’appuntamento per il prossimo anno sarà ad Asti.