Ipotesi «trasloco» per l'ospedale
di Redazione

Preoccupano le voci di un possibile accorpamento a Chiari del presidio di Gardone ora in capo al Civile di Brescia


«La scelta di accorpare questa struttura con altra azienda ospedaliera sarebbe fortemente controproducente e dannosa per tutti gli utenti».
Si conclude così il documento approvato dall’assemblea della Comunità montana di Valle Trompia e sottoscritto dai tutti i sindaci per fermare sul nascere l’ipotesi di accorpamento dell’ospedale di Gardone Val Trompia a un’altra struttura (Chiari?) invece che rimanere com’è oggi alle dipendenze degli Spedali Civili di Brescia.
 
Un’ipotisi ventilata nell’ambito della revisione e riorganizzazione del sistema sanitario lombardo. 
 
«Bisogna muoversi subito - ha detto Ottelli - per evitare che eventuali ipotesi diventino proposte: si metterebbe in moto un meccanismo poi difficile da fermare - vedi la vicenda del reparto di ginecologia -, con esiti inaccettabili». Pieno e preoccupato il consenso di tutti i sindaci: occorre compattezza e solidarietà piena da parte dei 18 comuni perché è un problema che «non ha colore politico o confini territoriali». 
 
Unanime il voto dell´assemblea, con un documento (steso con alcuni sindaci) letto da Ottelli che, firmato da tutti con l´impegno di sottoporlo poi ai consigli comunali, sarà recapitato in Regione. 
 
Ricorda che l´ospedale dal 1 gennaio 1988 è presidio periferico aziendale degli Spedali Civili di Brescia e ne è diventato «braccio operativo» assieme a quello di Montichiari dopo lunga e complessa fase di integrazione. Cita il bacino di 100 mila abitanti e come garantisca ai pazienti cure specialistiche. 
Questo ha portato anche a generose donazioni private (vedi Valtrompia Cuore) per servizi sanitari di eccellenza. 
La stessa azienda ha appena ristrutturato il pronto soccorso. Il presidio risulta «indissolubilmente legato all´ospedale centrale», con un´integrazione di tutti i servizi frutto di un «grande lavoro comune».
Ci sono 93 ambulatori a Gardone, 4 a Lumezzane, 9 a Villa Carcina, 8 a Nave . In questi anni 402 dipendenti dei quali 57 medici e 167 infermieri hanno lavorato in «simbiosi con il Civile di Brescia attuando la politica regionale, nel rispetto delle risorse assegnate».
 
Nel 2014 in totale sono state effettuate 553.228 prestazioni con 9.542.051 euro di fatturato.