Un altare per il beato Paolo VI
di Redazione

Sarà benedetto domenica mattina un nuovo altare nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonino martire a Concesio dedicato al papa beato che raccoglie numerosi cimeli del suo pontificato

 
Sarà inaugurata questa domenica 19 aprile alle 9 a Concesio la nuova cappella dedicata al Beato Paolo VI nella parrocchiale di Sant’Antonino, la stessa chiesa dove da piccolo ricevette il battesimo. 
 
Presiederà la concelebrazione eucaristica mons. Angelo Vincenzo Zani, vescovo bresciano, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica e devotissimo di Paolo VI. Fino a poche settimane fa i pellegrini che in massa accorrono a visitare non solo la casa natale, ma anche la chiesa (2.700 dall'inizio dell'anno), potevano vedere solamente il luogo del battesimo. “Ecco, mi piacerebbe, terminando, d’essere nella luce”. A questo anelito di Giovan Battista Montini faceva eco la cappella che, nella luce, invita ognuno a lasciarsi guidare dalla Luce. La realizzazione dell’opera era stata affidata a Gabriella Furlani, nata a Maracay (Venezuela) e residente a Prato, vincitrice del concorso. Di Francesco Landucci di Firenze invece sono la vetrate e il portacero.
 
La cappella venne completamente ripensata seguendo un’idea di bellezza e linguaggi estremamente attuali, ma anche riprendendo importanti e antiche simbologie cristiane che rimandavano alla radice del sacramento battesimale e alla venerata figura del beato Papa Paolo VI che a questo fonte venne battezzato il 30 settembre del 1897. Proprio accanto ad essa, nei mesi di febbraio e marzo, è stato realizzato un altro luogo idoneo ad accogliere i pellegrini per ricordare la figura di questo illustre pontefice che ha aperto la Chiesa al mondo intero. Un luogo che richiamasse alla preghiera e alla testimonianza evangelica sull’esempio di Paolo VI.
 
Sopra l’altare già esistente, tolta la statua in gesso del Sacro Cuore, è stata collocata una grande pala di Giovan Battista Montini, con le braccia allargate, che sembra voler abbracciare il mondo intero. Quest’opera è stata realizzata dall’artista Luciano Perolini, di Crema, stimato ritrattista che ha già realizzato numerose immagini di pontefici e santi defunti, nonché opere religiose sparse in Italia e all’estero. Accanto all’altare sono state collocate due grandi teche contenenti ciascuna un abito indossato da Montini: uno papale e uno episcopale, doni fatti alla parrocchia del suo segretario personale mons. Pasquale Macchi. Nella parete di sinistra della cappella è stata poi realizzata una nicchia che contiene tre vetrine nelle quali è possibile vedere numerosi oggetti donati alla parrocchia e al Comune di Concesio. Tra le cose principali e più importanti, c’è una mitra e la papalina.
 
Un busto in bronzo dell’artista Manfrini e, accanto, una piccola croce di madreperla acquistata a Gerusalemme quando era ancora cardinale e che ha sempre custodito in ogni suo spostamento. Al centro delle vetrine è collocato l’atto fotostatico del battesimo sormontato da uno splendido crocifisso ligneo del Seicento. Infine, nell’ultima vetrina, un calice e patena, donato dai Padri Conciliari al termine del primo Sinodo indetto da Paolo VI nel 1968, accanto, due pissidi con lo stemma montiniano, usate dal Papa. Sempre donato alla parrocchia, un servizio battesimale. Ultimi oggetti legati alla figura del pontefice la copia della cazzuola e del martello, opera dell’artista Tot, usati per aprire la Porta Santa nel 1975.
 
Sparse tra gli oggetti esposti, vi sono inoltre numerose medaglie commemorative. Completa questa cappella votiva la lapide tombale del pontefice defunto, collocata ai piedi dell’altare e donata da Papa Francesco alla parrocchia. Ci sono anche altre opere artistiche collocate in chiesa che ricordano alcuni momenti fondamentali della vita del Beato: due tele, realizzate dal Perolini, che celebrano due incontri fondamentali nell’apostolato del Pontefice concesiano. L’abbraccio con Atenagora I nel 1964 e la visita all’Onu nel 1965. All’ingresso della cappella del fonte battesimale è stata invece posta un’icona devozionale realizzata dall’iconografo bresciano Carlo Richiedei che vuole ricordare la grande attenzione del Pontefice per l’Ecumenismo.