A gennaio cresce la produzione industriale
di Redazione

Dopo una fine d’anno caratterizzata da un andamento negativo della produzione, per la manifattura bresciana il 2015 - secondo il Centro studi di Associazione Industriale Bresciana - inizia con un abbrivio positivo, favorito da una serie di fattori, tra cui la debolezza dell’euro e i bassi costi delle materie prime energetiche


Nel dettaglio, la produzione è risultata in aumento per 38 operatori su 100, con un saldo positivo del 20% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione, mentre il livello dell’attività è giudicato inferiore al potenziale dal 39% delle imprese del campione. L’evoluzione del comparto industriale provinciale si inserisce in un contesto nazionale ancora particolarmente aspro, ma in cui iniziano a manifestarsi segnali di recupero: l’indice PMI manifatturiero a dicembre, pur rimanendo di poco al di sotto del valore che delimita l’espansione dalla contrazione, si è infatti attestato sui valori massimi delle ultime quattro rilevazioni.
La produzione è aumentata nei comparti: abbigliamento, carta e stampa, chimico, gomma e plastica, materiali da costruzione ed estrattive, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzioni di apparecchiature elettriche, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto. È rimasta invariata per gli operatori del maglie e calze, mentre è diminuita per le imprese dell’agroalimentare e caseario, calzaturiero, legno e mobili in legno, tessile.

L’attività produttiva è risultata in crescita per quasi tutte le classi dimensionali, ad eccezione di quella delle imprese maggiori (oltre 500 addetti). Le dinamiche positive più pronunciate hanno riguardato le micro imprese (fino a 9 addetti) e quelle grandi (200-499 addetti).

L’utilizzo degli impianti riflette la dinamica dell’attività produttiva, con il 31% di operatori che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato basso ancora dal 40% del campione.

Le vendite sul mercato nazionale evidenziato una buona crescita, con un saldo positivo del 13% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE ed extra UE manifestano saldi positivi rispettivamente del 17% e del 9%;

Le aspettative per i prossimi mesi sono orientate a un cauto ottimismo, derivante in primo luogo da una combinazione molto favorevole di elementi esterni (euro debole, materie prime energetiche a prezzi storicamente molto bassi, accelerazione del commercio mondiale, condizioni monetarie vantaggiose) che sosterranno la crescita. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è positivo (+24%). Le attese sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per il 26% degli operatori e invariate per il 71%. Gli ordini dal mercato interno sono in rialzo per il 29% delle aziende, con un saldo positivo del 21% tra coloro che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE evidenziano saldi positivi rispettivamente del 23% e del 4%. La domanda di lavoro è destinata a crescere, con 18 operatori su 100 che dichiarano di voler incrementare la manodopera.