Essere nulla 2.1
di Dru

Le cose sono altro da sé, questo  è il significato del "nulla": il pensiero Occidentale, fin dalle sue origini, così pensa le cose...


...le pensa contraddittoriamente, perché volendole, le pensa diversamente da come sono, le pensa separabili dal loro essere, e così pensate le isola  pensandole  contraddittoriamente.

La filosofia nasce appunto dal bisogno umano troppo umano di dare un senso compiuto e stabile alla propria esistenza e in ciò l’angoscia generata dal divenire ha giocato un ruolo essenziale.

Ed è proprio il divenire pensato dai greci che  sta all’origine della “Follia dell’Occidente”: il fatto che le cose del mondo oscillino tra l’essere e il niente o, detto altrimenti, l’uscire delle cose dal niente e il ritornarvi, costituisce il pericolo estremo suscitato dalla filosofia e quest’ultima, intesa come “Previsione del vero senso del Tutto”, si presenta come il rimedio attuato dall’Occidente per far fronte all’angoscia generata dal divenire greco.

La contraddizione è evidente: se si ammette l’esistenza di una verità incontrovertibile (= incontraddittoria) allora il divenire, pensato come l’uscire e l’entrare delle cose dal nulla,  diventa automaticamente impossibile, poiché quest’ultimo implica che le cose sono niente.

La “logica isolante”,  presente nel sottosuolo concettuale dell’Occidente,  è l’ammettere che le cose oscillano tra l’essere e il niente, che equivale a separare il “ciò che” dal suo “è”, generando in tal fatta l’identità di essere e niente che sta alla basa del nichilismo occidentale:

“Il pensiero filosofico da Platone in poi e l’intera civiltà occidentale, che da quel pensiero viene fondata e alimentata, credono di poter parlare dell’ente come di un non-niente, mentre non si accorgono di considerarlo come niente. Il ‘nichilismo’ è  questo modo di concepire e vivere l’essente, e mostra che la sua essenza non consiste semplicemente nell’identificazione dei contraddittori (essere e non-essere), ma nella sua inconsapevolezza: credendo di affermare l’essere dell’essente, il nichilismo lo pensa e lo vive come un essere” .

Questo nichilismo, o “inconscio essenziale” dell’Occidente, è tale proprio perché la filosofia considera il divenire dell’essente, dal suo  niente, come un’evidenza fenomenologica che non può esser messa in discussione.

(alcuni di questi passaggi sotto sono della Struttura Originaria, opera di Emanuele Severino)

Che Il nulla possa significare, in quanto essere, lo può solo contraddittoriamente, antica aporia questa, che Platone per primo propose nel Sofista e che si propose di risolvere, per altro non riuscendovi che in parte, per quella parte in cui il nulla non è l'opposto dell'essere, ma un cert'altro essere.

Ma l'aporia compete al non essere non in quanto questo è un certo non essere (ossia è un certo essere, essere determinato), ma in quanto il non essere è il "nihil absolutum", l'assolutamente altro dall'essere e quindi "è ciò" che sta oltre l'essere, inteso questo come totalità dell'essere.

È questo assoluto non essere che, manifestandosi, testimonia il suo essere, è questa l'aporia che ancora non si è risolta.

In altri termini il principio di non contraddizione esprime appunto la natura del rapporto tra l'essere e l'orizzonte del nulla: se il non essere non è, non si può nemmeno affermare che l'essere non è non essere, perché il non essere, in questa affermazione, in qualche modo è.

Precisiamo in che modo il nulla è.

Per la soluzione dell'aporia presentata è bene considerare questo: il "nulla" non significa "essere", ma il "nulla", significante come nulla, è. E d'altra parte, questo "essere" del nulla non è significante come "non essere", ma, essendo significante come essere, è essere del nulla ( che è significante come nulla).

La contraddizione non è dunque interna al significato "nulla", ma si sviluppa tra il significato " nulla" e l'essere, o la positività di questo significato.

"La positività del significare è cioè in contraddizione con lo stesso contenuto del significare, che è appunto significante come l'assoluta negatività."

Oggi sarò più breve perché questa parte bisogna sedimentarla per ascoltare il seguito; il seguito sarà "il nulla come significato autocontraddittorio"...

Ricordo che su questa centralità, sulla centralità del discorso intorno al senso del “nulla” o autocontraddittorietà del pensiero “isolante”, si basa la follia del pensiero Occidentale