«Testardamente impegnati a favore della nostra comunità»
di c.f.

Nell’ultimo numero del notiziario comunale, il sindaco di Nave, Tiziano Bertoli, traccia un bilancio dell’ultimo anno sottolinea l’impegno dell’amministrazione comunale a far fronte alle necessità del Comune

 
«Siamo testardamente impegnati a favore della nostra Comunità, non ci tiriamo indietro, e nonostante tutto speriamo che i timidi segnali di ripresa si traducano in speranza per un prossimo futuro».
 
È questo l’impegno e l’auspicio del primo cittadino di Nave, Tiziano Bertoli, che rivolge ai suoi concittadini nell’ultimo numero del notiziario comunale.
Nel suo editoriale traccia un bilancio dell’azione amministrativa di quest’anno, delle difficoltà incontrate, delle ansie e delle preoccupazioni di amministratore comunale.
 
«Quasi ogni giorno ci si trova nell’impossibilità di rispondere a richieste fondamentali quali il lavoro, la casa, il sostentamento e la dignità personale di tanti. Queste domande non sono generiche o raccontate, sono rivolte costantemente al sindaco, agli amministratori e ai nostri uffici. E’ una triste realtà con cui fare i conti costantemente, che assorbe parte delle nostre energie e che ci pone problemi legati all’esistenza delle persone. I nostri servizi sociali, in questi anni di crisi, hanno aumentato lo sforzo per affrontare le nuove povertà e aiutare le famiglie in difficoltà travolte dalla crisi. Lo hanno fatto garantendo servizi di assistenza, facendosi carico di minori abbandonati o bisognosi di tutela e di supporto, individuando alloggi di emergenza, fornendo contributi, pasti e le necessità primarie. Tutto questo affiancati costantemente dalle Parrocchie, dalle organizzazioni sociali, dal volontariato e dalla solidità etica e morale di tante nostre famiglie presente nella nostra comunità».
 
Fra le problematiche degli amministratori pubblici, c’è la burocrazia statale e il taglio dei trasferimenti dello Stato. 
«Dal novembre 2011 ad oggi – spiega il sindaco – sui nostri tavoli sono giunti più di 50 provvedimenti legislativi, in media uno ogni 20 giorni. Siamo perciò costretti a continui interventi sui bilanci, fatti di variazioni ed aggiustamenti, con la conseguente riduzione di risorse e stanziamenti disponibili. Tutti i Comuni si sono visti ridotti i trasferimenti e per far fronte alle necessità sociali e di servizi abbiamo dovuto ritoccare l’imposizione comunale, anche se in misura inferiore a quanto ci è stato decurtato». 
 
Infine c’è il patto di stabilità che blocca la pianificazione e gli investimenti anche se l’ente ha i bilanci in regola.
«Sono necessari più investimenti in campo pubblico –e si lamenta il primo cittadino –perché sono convinto che è l’economia locale a trainare quella nazionale: se un Comune è sano come il nostro deve poter pianificare, programmare ed investire le proprie risorse a favore dei cittadini, di imprese e realtà locali, e non essere bloccato da un patto di stabilità assurdo che tratta tutti gli enti allo stesso modo».