La sognatrice di Ostenda
di Laura

Cinque racconti che tengono incollati al libro. Ci si lascia coinvolgere tra mistero e realtà, affabulazione, verità e menzogne. L’amore fa da sfondo a questi racconti. Amore-passione, amore per se stessi, amore per l’arte, amore platonico, amore ideale


E’ davvero emozionante leggere questo libro, questi cinque raffinati racconti scritti da Eric-Emmanuel Schmitt.
C’è una sorta di prova del nove che dimostra inequivocabilmente quanto piaccia ciò che si sta leggendo: non si guarda mai a che pagina finisca l’oggetto della nostra lettura. È ciò che può capitare con uno qualsiasi dei cinque racconti che compongono La sognatrice di Ostenda.

Il primo, che dà il titolo all’intera raccolta, contiene quell’alone di dubbio che avvolge il racconto di una vecchia dama colta, malata e scostante, dal carattere reso ruvido dagli anni e dalla solitudine; il racconto di un suo presunto e giovanile amore totale “da cui non ci si riprende mai”.
Un amore letteralmente favoloso, totalizzante, nella passione, nella complice, spontanea, tacita intesa, nel sesso, pianificato e studiato come se gli amanti fossero due vissuti seduttori settecenteschi.

Nel secondo racconto "Delitto perfetto" si può vedere quanto, con un po’ di fortuna, si possa premeditare e commettere l’assassinio del proprio marito (che si credeva di conoscere, ma gli uomini, si sa, che mascalzoni!) uscirne assolti e vivere infelici e scontente perché…

Il terzo "La guarigione" è ambientato all’ospedale la Salpêtrière visto che la protagonista è femminile, un brutto anatroccolo, è un’infermiera.
Un’infermiera che, con l’aiuto di un bel paziente gravemente ferito, prenderà progressivamente coscienza del proprio potere seduttivo e della propria femminilità, diventando un desiderabile e desiderato bellissimo cigno.

In "Cattive letture" vi è una certa dose di comicità che si trasforma in noir, conseguenza del graduale predominare della fantasia sulla realtà attraverso la suggestione.

"La donna col bouquet" chiude il libro e l’autore lo racconta come un fatto di cui, parzialmente, è stato testimone.
La vicenda è di una semplicità disarmante, ma con una dignità e silenziosa profondità che coglie inaspettatamente il lettore.