Italiani, popolo di emigranti
Il Rapporto della Fondazione Migrantes fornisce i dati sui connazionali all'estero e risulta che nel 2013 sono espatriati molti più italiani di quanti stranieri sono arrivati in Italia


Quasi 95mila nel 2013. poco meno di 80mila nell'anno precedente: non solo l'esodo degli italiani non si ferma, addirittura il numero degli emigrati italiani supera quello dei lavoratori stranieri immigrati in Italia, 43mila nel 2010. Il IX Rapporto Italiani nel Mondo
2014 della Fondazione Migrantes, presentato ieri a Roma, sembra sfatare il mito dell'invasione di immigrati», fornendo nuovi dati che fanno riflettere.

Lungo il corso del 2013 si sono trasferiti all'estero 94.126 italiani - nel 2012 sono stati 78.941 - con un saldo positivo di oltre 15 mila partenze (+16,1%). Per la maggior parte uomini sia nel 2013 (56,3%) che nel 2012 (56,2%), non sposati nel 60% dei casi e coniugati nel 34,3%.

La classe di età più rappresentata è quella dei 18-34 anni (36.2%), a seguire quella dei 35-49anni (26,8%), a riprova di quanto evidentemente la recessione economica e la disoccupazione siano le effettive cause che li spingono a partire. I minori sono il 18,8% e di questi il 12,1% ha meno di 10 anni.

Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti all'Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) all'inizio del 2014, è il primo Paese verso cui si sono diretti i recenti migranti italiani, con una crescita del 71,5% rispetto all'anno precedente.
Seguono la Germania (11.731, +11,5%), la Svizzera (10.300, +15,7%) e la Francia (8.405, +19.0%).

A sorpresa è una regione del Nord, la Lombardia, quella che ha subito la maggiore «emorragia», con 16.418 partenze, seguita dal Veneto (8.743) e dal Lazio (8.211). L'aumento in assoluto dei cittadini italiani iscritti all'Aire è di 141 mila nel corso del 2013, il 3,1% in più rispetto all'anno precedente.

Nel mondo sono 4.482.115 i connazionali residenti all'estero iscritti all'Aire al primo gennaio 2014.

L'Argentina e il primo Paese di residenza per tutti gli italiani, seguita da Germania, Svizzera e Francia. Il 52,1% degli italiani iscritti all'Aire è di origine meridionale.

I minori iscritti all'Aire al primo gennaio 2014 sono 691.222, in lieve calo rispetto all'anno precedente (673.489), ma se il numero dei minori continua a decrescere, è in aumento quello delle iscrizioni per nascita: si passa, infatti, dal 38,8% dell'anno passato, al 39% di quest'anno. Sono in aumento anche gli over 65, che sono 878.209 (+0.8% dal 2010) e la maggior parte risiede in Sud America.

Non ci sta a parlare di «fuga» degli italiani il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, che ieri ha partecipato alla presentazione del Rapporto di Migrantes. «Quella degli italiani che si trasferiscono all'estero non è una fuga come chi scappa da guerre e persecuzioni religiose, percorre deserti e mare e arriva a Lampedusa, ma è una scelta» ha sostenuto, per poi ricordare che «gli italiani che migrano all'estero non rischiano la vita, come non l'hanno rischiata i nostri nonni».

Per il sottosegretario, bisogna «tenere anche presente che oggi, rispetto al passato, migrare significa spostarsi per mantenere un contatto costante con la famiglia grazie a Skype e la possibilità di tornare. Non si parte più definitivamente».

Dal Giornale di Brescia
La foto è tratta dal blog di Beppe Grillo