L'ultima lezione «d'òl Maèhtro»
di Egidio Bonomi dal Giornale di Brescia

Se n'è andato nel sonno a Lumezzane Luciano Bassini, è stato la guida di generazioni di studenti nella scuola media di San Sebastiano



Luciano Bassini «Ól Maèhtro», com'era semplicemente per tutti, se n'è andato portato via dalla quiete del sonno, nella sua casa di San Sebastiano.
Un placido passaggio silenzioso da una vita all'altra, nel dolore repentino della moglie Clementina e dei figli, Giovanni e Franco (quest'ultimo giornalista al Giornale di Brescia), perche, pur davanti alla fertile ipoteca sulla vita degli 89 anni del Maestro, lo strappo improvviso è lacerazione viva.

Luciano Bassini era giunto a Lumezzane da Bondeno, in provincia di Ferrara, nel lontano 1955, sospinto dall'amore per Clementina, insegnante pure lei. S'erano incontrati l'anno prima al «galeotto» convegno per docenti elementari de «La Scuola Editrice» sulla Costiera Amalfitana ed era stata immediata simpatia; poi la corrispondenza di lettere, il matrimonio, l'arrivo in valle, entrambi impegnati nella scuola di San Sebastiano.

A Bondeno, sul morire della guerra, il giovane Luciano era stato membro del Cln e poi consigliere comunale del Psi.
Un saragattiano, come si diceva allora, rimasto sempre tale, pur non avendo più fatto politica attiva.
All'insegnamento aveva abbinato l'ulteriore impegno nell'Avis lumezzanese, di cui divenne presidente, carica mantenuta per lungo tempo, la scuola è slata il suo mondo per quarant'anni, prima come docente, poi come direttore didattico supplente. Il maestro Luciano emanava un aperto senso di mitezza, all'occorrenza non disgiunta dalla fermezza.

Era grande appassionato di musica classica, lirica soprattutto, tanto che il suo interloquire si farciva spesso dei versi celebri di opere famose, sul fare di «Questo o quello per me pari sono», declinato al maschile in luogo dell'originale femminile.

Poi il periodo del disimpegno pensionistico, gli in teressi rivolti alla famiglia, alla cultura, sempre a fianco della maestra Clementina.
Per lui ora il ricordo di generazioni di alunni che hanno ricevuto il dono del primo sapere. Non senza un dolce rimpianto.

Domani alle 16 i funerali.

Egidio Bonomi dal Giornale di Brescia