Gravissimo in Trentino un cacciatore 47enne di Nave
di Aldo Pasquazzo

E’ stato ricoverato in gravi condizioni al Santa Chiara di Trento Marco Minelli, di Nave. Questa mattina era impegnato nel censimento delle coturnici in Valle di Daone ed è caduto in un canalone



Si era aggregato per passione ai cacciatori di Daone impegnati nei pressi di malga Ervina a censire le coturnici, quando è scivolato finendo in un canalone. Non ha avuto appigli tant’è che si è catapultato lungo quella gola che non presentava via a di scampo. Tra balzi e sobbalzi il seguace di Diana si è fermato in fondo dopo circa 200 metri di scarpata.

Marco Minelli, classe 1967 da Nave, non era cosciente e le sue condizioni sembrano essere piuttosto gravi. Dopo i primi soccorsi praticati dal medico del 118 il Minelli è stato trasferito in elicottero al Santa Chiara di Trento.
La zona dove si è verificato l’incidente a monte della diga di Malga Bissina, a oltre 2000 metri di quota. Erano circa le 10,30 di questo sabato mattina.

Lo hanno recuperato a fatica i vigili del fuoco
di Daone e quattro uomini del Soccorso Alpino coadiuvati dagli stessi cacciatori.
“A rendere complessa e travagliata l’operazione di soccorso e recupero ci ha pensato il maltempo, e una cappa di nebbia che faceva da ombrello su la zona” racconta Fabrizio Battocchi, che dei cacciatori di Daone è il presidente e di difficoltà e pericoli se ne intende, considerato che lui e papà Giorgio sono tra i più affermati “ragni“ operanti nelle operazioni di disgaggio.

Ogni qualvolta da queste parti ci sono smottamenti sono loro ad intervenire, a bonificare pareti o quant’altro.
“Noi cacciatori – aggiunge Battocchi junior - eravamo lassù per censire le coturnici quando il Minelli ed un amico bresciano si sono accostati per seguire la conta. Cosa effettivamente sia accaduto non siamo in grado di raccontarlo. Sta di fatto che lui è scivolato lungo un versante che non ha via di scampo. Subito abbiamo cercato di intervenire, ma la situazione non lo ha consentito. Quindi il da farsi più immediato era quello di far intervenire l’elicottero”.

Anche Andrea Panelatti,
che del Soccorso Alpino è il responsabile locale, conferma. “L’azione di soccorso è risultata difficile e complicata. Non è stato facile far entrare i soccorritori in quell’anfratto, sia per le condizioni meteo proibitive sia perché la zona è davvero impervia”.