La gestione associata del reticolo idrico minore
di Luigi Zanardelli

Già redatti cinque rogetti preliminari per altrettanti interventi che la Comunità montana realizzerà sui torrenti di Valle nel 2014, nell'ambito della gestione fatta per 15 Comuni 


Si cominciano a vedere i primi effetti della gestione associata del reticolo idrico minore avviato nel 2012 dalla Comunità montana per 15 comuni della Valle (tutti eccetto Concesio, Lumezzane e Collio).

Un campo di attività che riguarda le competenze di Polizia idraulica, dal 2001 delegata dalla Regione ai Comuni, ma che questi - per mancanza di personale e di strumentazione adeguata - hanno stentato a esercitare in pieno. 

Perciò è subentrata la Comunità montana, cheha avviato il censimento degli attraversamenti esistenti sui corsi d'acqua minori del territorio al fine di poter riscuotere i canoni che la legge prevede.

Due le direzioni d'intervento: da un lato la verifica dei manufatti che producono occupazione e attraversamento dei corsi d’acqua, che essendo demaniali sono soggetti a concessione onerosa, generando un canone da riscuotere a favore dei Comuni e delle Comunità montane (ove presenti).

Dall'altro sorveglianza e cura dei corsi d’acqua con verifiche sullo stato di funzionalità dei torrenti, valutazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari per la loro buona efficienza e programmazione di interventi necessari per evitare il manifestarsi di piene ed esondazioni.

Un lavoro finanziato da Regione Lombardia con 120 mila euro all’interno del Pisl Montagna 2013/2015, che ha preso in esame tutti i 670 chilometri di reticolo idrico dei 15 comuni aderenti, al fine di verificarne - in prima istanza - la regolarità rispetto agli attraversamenti delle infrastrutture presenti sul territorio: elettrodotti, gasdotti, ossigenodotti, reti telefoniche e di segnali.

"Ad oggi - spiega il responsabile dell'Area tecnica in CM, Fabrizio Veronesi - sono stati interessati agli accertamenti i territori dei comuni di Nave, Bovezzo, Villa Carcina, e Gardone, sui quali sono state rinvenute oltre 795 interferenze non debitamente autorizzate e per le quali sono stati calcolati canoni da recuperare per oltre 445.000 euro.

Contemporaneamente, anche utilizzando parzialmente i dati emersi dallo Studio idrogeologico di sottobacino fluviale del Mella, si è iniziato a creare una mappatura dei fabbisogni di manutenzione, in modo da giungere a un vero e proprio 'Atlante dei fabbisogni di manutenzione' e un conseguente Programma degli interventi.

Inoltre - aggiunge Veronesi - altra attività svolta dalla Gestione associata è stata quella rivolta alla standardizzazione della modulistica per la richiesta di Nulla Osta, Autorizzazione e Concessione per gli interventi che i privati intendono realizzare all’interno delle fasce di rispetto dei corsi d’acqua: sul sito web della Comunità Montana vi è tutta la normativa e la modulistica unificata per la presentazione di queste istanze, che sarà presto resa unicamente digitale, come già avviene per le pratiche SUAP e SUED".

Un lavoro che prosegue che proprio la scorsa settimana è giunto alla presentazione dei progetti preliminari dei primi cinque interventi per 190 mila euro di investimento complessivo: Rio Castrino a Nave (25.000 euro), torrente Pregno A Villa Carcina (36.500 euro), Fosso Valle Bagnola a Villa Carcina (28.500 euro), Fosso Valle della Cappella di Nizza e Fosso Valle Tavareda a Gardone (75.000 euro), tributari del Mella in sinistra idraulica a Ponte Zanano (25.000 euro).

Tutti gli interventi saranno progettati, affidati e diretti dalla Comunità Montana, anche con l’ausilio di competenze specialistiche esterne, e realizzati entro la fine del 2014.