Un raggiro da 150 mila euro per un imprenditore valgobbino
di Redazione

Raggiro online per un imprenditore di Lumezzane, che ha effettuato il cospicuo bonifico sul conto di un truffatore spacciatosi per il venditore in Cina che doveva ricevere l'accredito


In queste settimane anche i triumplini hanno subito l'ondata di tentata truffa, una delle tante, messe in atto tramite la rete Internet.

E-mail spedite da amici, conoscenti, colleghi di lavoro il cui testo era il seguente:

Spero ciò ti arrivi in tempo utile. Sono stato a Liverpool e i miei documenti sono stati rubati insieme al passaporto e alla carta di credito. L'ambasciata è disposta ad aiutarmi permettendomi di prendere il volo per il ritorno senza il passaporto. Devo pagarmi il biglietto e le spese inerenti il soggiorno in hotel. Con mio grande dispiacere ho scoperto di non poter accedere al mio conto per prelevare il denaro perché non dispongo della carta di credito; la mia banca ha bisogno di tempo. Ho pensato di ricorrere al tuo aiuto. Ti ridarò i soldi appena tornato in patria. Per favore mandami i soldi mediante il MoneyGram sito nella località più vicina a te. Cordiali saluti, Nome del mittente.

Nient'altro che una truffa, contro cui i più sono "digitalmente vaccinati". Vere e proprie trappole nelle quali purtroppo qualcuno meno avvezzo alla tecnologia incorre ancora.

Com'è capitato a un imprenditore di Lumezzane che intrattiene rapporti commerciali con la Cina: infatti, dopo aver raggiunto l'accordo con un venditore, si è fatto mandare la merce.

Poi, poco prima di effettuare il bonifico, ecco che il venditor gli dava dei nuovi codici per l'accreditamento. Di qui il bonifico reindirizzato e, dopo pochi giorni, la spiacevole telefonata dello stesso venditore cinese che chiedeva nuove sul bonifico non ancora ricevuto.

Allora l'imprenditore valgobbino ha capito d'essere stato truffato e immediatamente ha provveduto a sporgere denuncia alla Polizia postale e delle comunicazioni per riuscire a rintracciare il venditore fasullo.