Papà, grande amore della mia vita, uomo di una bontà disarmante e per certi versi imbarazzante. Dall'andatura incerta ed instabile, dai ricordi sfocati e confusi, dalle mani che hanno perso la forza di un tempo.
Papà, porto sicuro nel mio mare in continua tempesta, dagli occhi talmente dolci da commuoverti, dalle domande senza senso alle quali tante volte bisogna trattenersi per non ridere, dalla mania dei capelli sempre a posto e dell'immancabile profumo. Non credo proprio leggerai questo post, ma confido che qualche amico o qualche piccione viaggiatore ti possa comunque avvisare.
Sognavo da tempo una giornata come questa. Tu, seduto vicino a me, con le mani che si fanno forza a vicenda appoggiate sulla manovella della macchina della pasta, con il grembiule legato in vita, la farina fino ai gomiti ed il grappino a darti la carica ed il necessario supporto.
Una giornata solo nostra, lunga e faticosa, con tante preparazioni delle quali non conoscevi neanche il nome, ma che sono stata orgogliosa di aver condiviso con te, di avertele insegnate, come se fossi stata io la tua mamma, che ti incoraggia, con un bacetto sulla fronte.
Grazie....