Silvia Ferraglio, quarta generazione di orologiai inzinesi
di Erregi

Figlia d'arte e figlia di Inzino, Silvia Ferraglio vive da un anno in Svizzera, dove insegue il suo sogno, che è anche tradizione di famiglia. Orologiaia per eredità, ma anche per passione 


Una storia particolare, che nasce già con il bisnonno di Silvia Ferraglio: Giovanni tramanda al figlio Giuseppe il mestiere dell'orologiaio e Patrizio, papà della giovane inzinese, da autodidatta lo porta avanti, trasmettendo la passione e la pazienza alla figlia primogenita.

E con lei siamo a quattro generazioni di Ferraglio immersi tra ingranaggi e meccanismi: Silvia, prima valido aiuto nel negozio del padre Patrizio, la "Gioielleria 750" di Inzino, è da un anno impiegata alla Armand Nicolet a Tramelan, in Svizzera.

Un talento ereditato, ma anche coltivato con entusiasmo, tanto che la giovane, classe ‘91, non potrebbe pensare a nessun altro lavoro, né l’ha mai fatto. Terminati gli studi ha trasformato in professione ciò che fin da piccola la affascinava, quando nel garage di papà, sistemava gli orologi senza nemmeno sapere come.

Oggi, nell'atelier del Cantone di Berna, continua il suo percorso di formazione lavorativa e umana, senza mai abbandonare la passione che l'ha spinta fin dai suoi primi passi nell'attività di famiglia e senza perdersi d'animo, nonostante la lontananza da casa e dai suoi affetti.

E mentre lavora, Silvia riesce anche a frequentare il Cip, centro di formazione continua, dove sta imparando il francese e non solo: con sei anni di impegno, la qualifica federale di mastro orologiaio sarà sua e i suoi sogni si saranno avverati. O quasi.

Il vero desiderio di Silvia, che si è ambientata in Svizzera ma sente la mancanza del suo piccolo paese, è quello, un domani, di continuare con l'attività del padre e del nonno perché, per dirla con parole sue, "la mia casa è Inzino"


Nelle foto, dall'alto in basso: Silvia all'opera nel negozio del padre Patrizio; in una tappa caffè tra Italia e Svizzera.