Produzione industriale, nuovo incremento a febbraio
di Redazione

Il mese di febbraio ha visto – secondo le rilevazioni del Centrto studi di AIB - un ulteriore, anche se moderato, incremento dell’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane, dopo l’accelerazione positiva registrata a gennaio.


Si intensificano quindi i segnali di rafforzamento del comparto industriale provinciale, grazie al dinamismo che caratterizza le esportazioni verso i mercati extracomunitari e alla timida ripresa della domanda interna. Nel dettaglio, la produzione è risultata in aumento per 33 operatori su cento, con un saldo positivo del 13% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; il livello dell’attività è giudicato ancora inferiore rispetto al potenziale dal 33% del campione. I progressi riscontrati dal made in Brescia sono coerenti con la dinamica sperimentata a livello nazionale: a febbraio l’indice PMI manifatturiero italiano si è infatti attestato in area espansione per l’ottava rilevazione consecutiva, a certificazione della fase di miglioramento delle condizioni operative nel settore industriale.

La produzione è aumentata nei settori: agroalimentare e caseario, carta e stampa, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto; è rimasta nel complesso invariata per le aziende attive nell’abbigliamento, calzaturiero, legno e mobili in legno, maglie e calze. È invece diminuita nei rimanenti comparti, ovvero: chimico, gomma e plastica, materiali da costruzione ed estrattive e tessile.

Per quanto riguarda la segmentazione del campione per classe dimensionale, la produzione è cresciuta per le imprese micro (non oltre i 9 addetti), medio-piccole (50-99) e maggiori (oltre 500); è invece diminuita per quelle piccole (10-49), medio-grandi (100-199) e grandi (200-249).

L’utilizzo degli impianti riflette solo parzialmente l’evoluzione dell’attività produttiva, con il 19% di operatori che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato ancora basso dal 40% del campione.

Le vendite sul mercato nazionale hanno sperimentato un nuovo recupero, con un saldo positivo del 12% tra operatori che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi comunitari ed extracomunitari evidenziano saldi positivi rispettivamente del 4% e del 12%.

La manodopera è rimasta invariata per il 77% delle imprese, è aumentata per il 18% ed è diminuita per il rimanente 5%.

Le previsioni a breve termine indicherebbero un ulteriore recupero dell’attività economica del manifatturiero bresciano, grazie ai progressi sul fronte della domanda interna e al contributo positivo proveniente da quella estera. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è positivo (+13%). Le attese sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per il 23% degli operatori e in contrazione per il 13%. Gli ordini dal mercato interno sono in rialzo per il 24% delle aziende, con un saldo positivo dell’8% tra coloro che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE presentano saldi attivi rispettivamente dell’8% e del 12%.