In manette un 67enne usuraio di Lumezzane
di Redazione

Grazie a un'azine congiunta dei carabinieri di Salò e Sabbio Chiese è finito in manette un 67enne di Lumezzane che da anni estorceva denaro a diverse vittime nel bresciano



 
Hanno agito in collaborazione i carabinieri delle compagnie di Salò e Sabbio Chiese nell'indagine che ha portato alll'arresto in flagranza per il reato continuato di usura aggravata, un pluripregiudicato residente da diversi anni a Lumezzane.
 
Classe 1947 e di origini siciliane, l'uomo (R.M. le iniziali del suo nome) è stato seguito già dallo scorso ottobre nel corso di una specifica attività investigativa a seguito di denuncia presentata da un consulente assicurativo di Brescia: quest'ultimo dall'aprile del 2011 si era rivolto a R.M. (conosciuto tramite terzi) perché bisognoso di liquidità per far fronte a scadenze legate alla sua professione.
 
Dal 2011 a oggi la parte offesa avrebbe ricevuto dal pregiudicato quattro prestiti di denaro per un totale di 18 mila euro, restituendone compresi gli interessi usurai circa 25 mila euro con un debito di ancora 10 mila euro.
 
La modalità di prestito consisteva ogni volta nel consegnare all'usuraio un assegno a garanzia, corrispondente alla cifra ricevuta in prestito maggiorata di 1.000 euro quali interessi. Allo scadere di ogni mese, a partire dalla data del prestito, la vittima avrebbe dovuto consegnare altri 1.000 euro se non fosse riuscito a riconsegnare l'intera somma, maggiorata dei 1.000 euro quali originari interessi.
 
I militari, di concerto con la Procura della Repubblica di Brescia titolare dell’indagine, hanno attuato uno specifico servizio di osservazione e pedinamento al fine di monitorare un programmato incontro tra la vittima e lo strozzino.
 
Nel corso dell’incontro il pregiudicato ha ricevuto dal consulente assicurativo -  a garanzia dei crediti vantati - due assegni per un importo pari a 10 mila euro, lo strozzino è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.
 
Quindi, la perquisizione domiciliare, con i militari che hanno rinvenuto denaro contante sia in euro che in valute estere per un totale corrispondente a 5.000 euro e ampia documentazione (assegni bancari, cambiali, fotocopie di documenti d'identità, appunti contabili) attestante lo scambio di denaro a interesse usurario tra lo stesso e il denunciante, nonché con altri soggetti quasi tutti piccoli imprenditori/artigiani di Brescia e provincia (in tutto 11 le vittime identificate).
 
La documentazione sequestrata è poi servita all'autorità giudiziaria per emettere nei confronti del pregiudicato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dopo circa due mesi di detenzione, l'usuraio è stato ammesso al beneficio del regime degli arresti domiciliari per motivi di salute, arresti domiciliari ove tuttora si trova.
 
Lo scorso 4 febbraio è stato notificato allo strozzino l'avviso di conclusione delle indagini preliminari e a breve il Gip deciderà sul suo rinvio a giudizio. Le indagini svolte hanno consentito di svelare la presenza di numerose vittime, che intimorite dal pregiudicato hanno trovato il coraggio di ammettere la loro condizione solo al momento della loro convocazione in caserma per essere sentite, dopo aver contestato loro i chiari elementi di prova attestanti il rapporto tra di essi e l’usuraio (come le cambiali/assegni a loro nome trovati in possesso dell’indagato).
 
L’indagine ha inoltre consentito di accertare a carico dell’arrestato un altro episodio di usura ed estorsione, avvenuto nel maggio 2009 a Gussago ai danni di una commerciante titolare di un negozio di calzature. In particolare, la donna si era rivolta allo strozzino per fare fronte ad alcuni debiti e non riuscendo poi a restituire gli interessi concordati venne minacciata di morte da due complici dell’uomo, S. A. classe 1965 e S. G. classe 1958 pregiudicati, denunciati rispettivamente in stato di libertà e in stato di irreperibilità (S.G. classe è infatti ricercato poiché deve scontare una condanna a 5 anni per truffa aggravata ed estorsione) per usura aggravata ed estorsione continuata.
 
Gli interessi usurai accertati andavano dal 20% mensile al 240% annuo, con un guadagno per lo strozzino di oltre 500 mila euro annui.
 
 
Nelle foto, dall'alto in basso: contanti e documentazione sequestrata dai carabinieri all'usuraio; il luogo degli incontri tra usuraio e vittima lungo la Sp 69 in cima a Lumezzane; una fase del fermo; la foto segnaletica dell'estorsore R.M.