I 101 anni dell'alpino colliense Pietro Paterlini
di Rosa Casari

Ieri ha oltrepassato il secolo di vita Pietro Paterlini nato l'11 febbraio 1913 nell'abitato di Collio e poi emigrato da piccolo con la famiglia verso la Bassa bresciana, dove ha svolto il mestiere di mungitore e prima di conoscere gli orrori della guerra

 
Sono trascorsi 101 anni da quando in un freddo 11 febbraio 1013 nell'alto di Collio nasceva Pietro Paterlini.
 
Nato in Valtrompia e poi cresciuto nella bassa bresciana, a Pralboino, ieri il più anziano degli alpini bresciani ancora in vita ha festeggiato proprio il suo 101° compleanno.
 
Ancora lucido e capace di raccontare le storie che l'hanno visto protagonista in questi anni, sin da quano bambino di 8 anni emigrò dall'abitato colliense verso la Bassa dove imparò a svolgere il mestiere di mungitore nelle cascine di Calvisano, Ghedi, Alfianello e Pralboino.
 
Nel 1937 il matrimonio con Elisabetta Bassini, poi la guerra affrontata da alpino nelle campagne tra Francia, Albania e Grecia sino alla marcia verso la Russia, anche lui a combattere la battaglia di Nikolajewka il 26 gennaio 1943.
 
Racconti di un tempo lontano, ma ancora in grado di afferrare l'animo di chi ha potuto soltanto immaginarli, di chi non ha conosciuto l'indicibile fatica di 700 chilometri di marcia, la sofferenza per la deportazione nei campi di concentramento tedeschi.
 
E quella sensazione di pace nel ritorno a casa che può provare soltanto chi ha visto le crudeltà della guerra. Come l'alpino 101enne Pietro Paterlini da Collio, ferma memoria di tempi che può ancora raccontare.