L'indecisione del decidere 1.4
di Dru

Lezioni di filosofia, quarta parte

­­¤ L'indecisione del decidere 1.1
¤ L'indecisione del decidere 1.2
¤ L'indecisione del decidere 1.3



Allora, fin qui abbiamo detto che la fede vuole, in quanto decisione, l'isolamento della contraddizione  del contenuto dell'ipotesi che si esprime come dubbio, dubbio che è fondato dalla negazione di ciò che si afferma nella coscienza: in questo la volontà, o fede, si mostra nel carattere della verità, ma è essenzialmente qualche cosa di diverso da essa, il diverso è che dove la verità vede l'esser sé dell'essente, lì la volontà vede l'altro, l'isolamento della decisione, l'isolamento del contenuto coscienziale è questo altro e in quanto tale, in quanto isolamento, è visto come qualche cosa di essenzialmente diverso da quanto realmente ottenuto.

Questa essenza dell'azione tecnica non è specifica ma si riflette per ogni azione umana, così Max Weber per spiegare un evento storico ammette che la spiegazione o "decisione" è possibile solo in quanto una serie finita di condizioni è isolata dalla totalità infinita di possibili condizioni che determinano l'evento.

"La separazione è il fondamento non solo dell'azione razionale pratica, ma anche dell'azione razionale teorica, cioè della spiegazione razionale scientifica".

E per Weber la formazione della disciplina storica è possibile solo in quanto si isola una certa parte delle determinazioni infinite costituendone una dimensione  particolare.

Dunque, come nell'"azione razionale pratica" si agisce in quanto si isola una dimensione particolare di condizioni assunte come la totalità bastante la produzione dello scopo nientificando il resto delle condizioni contenute nella possibilità, così nell'"azione razionale teorica" si "agisce", cioè si "spiega scientificamente", poiché si isola dalla "totalità possibile" della "spiegazione" una dimensione particolare delle condizioni dell'"evento" e si tiene e mantiene contraddittoriamente  questa limitata e isolata dimensione identica o identificata alla totalità reale della "spiegazione".

"La decisione, dunque, è una separazione, non solo dal Tutto, in quanto il Tutto si mantiene nello sguardo del destino della verità e appare come eterno e come legame necessario di ogni ente a ogni altro ente, ma è separazione anche da ciò che, dal punto di vista del nichilismo, si costituisce come la totalità possibile delle condizioni.

Il dominio (reale) richiede l'isolamento del dominato".

N.B.
E l'isolamento "reale" è possibile solo se si crede che le cose possano essere niente, cioè alcune cose sarebbero potute rimanere un niente, invece di uscire dal niente, e altre, al loro posto, si fossero aggregate, uscendo dal niente.

È per questo pensare le cose come
identificazione dei diversi e opposizione degli identici che la decisione pensa una contraddizione e ottiene qualche cosa di essenzialmente diverso da quanto crede di ottenere.

Dru