Gardone: la crisi si riflette sul piano delle alienazioni
di Erregi

Il periodo non è certo dei più incoraggianti per coloro che, in altri tempi, non avrebbero esitato a fare un'offerta per le proprietà comunali messe all'asta dall'amministrazione gardonese. Oggi invece lgli edifici di via Michelangelo e via Raffaello rimangono invenduti

 
Si sarebbero dovuti ricavare circa 470 mila euro dall'alienazione di due aree di valore del territorio comunale di Gardone, quella edificabile di via Raffaello, nella frazione di Inzino, e quella dove sorge l'ex palazzina dell'Enel, nel capoluogo, ma almeno per il 2013 è un nulla di fatto.
 
Nessun cittadino si è mostrato interessato all'acquisizione di questi due lotti che, eppure, sono stati messi all'asta varie volte e sono molto appetibili. Non è, però, un problema di valore delle aree da alienare, bensì il periodo critico, con la crisi che serpeggia un po' dappertutto.
 
Una crisi che è alla base anche della decisione stessa di alienare beni comunali: con i tagli ai trasferimenti statali, Gardone come la quasi totalità dei comuni triumplini, si è visto costretto, per continuare a garantire i servizi, a vendere proprietà.
 
Oltre alla triste riflessione sulla crisi economica, giunge anche una seconda brutta notizia, per quanto ovvia e inevitabile: anche per il 2013 non si reperiranno i fondi necessari alla rivalorizzazione del centro storico.