Rifiuto delle regole e condotte a rischio
di Annalisa Croci

L'adolescenza è un periodo critico, di difficoltà personale e con il mondo esterno. Riguarda: identità, ruolo e posto nel mondo, desideri e spinte d'autonomia

 
E’ nella normalità evolutiva dell’adolescente mettere alla prova, sondare il limite, sperimentare quanto è saldo chi lo contiene ed opporsi alle regole; inoltre attuare comportamenti incongruenti, nuovi e spesso rifiuto dell’evidenza.
Quindi l’aspetto che caratterizza questo momento del ciclo di vita è il contrasto con il senso comune, che si verifica con litigi, scontri e continue polemiche.
Tali situazioni possono preoccupare l’adulto, ma sono destinate a risolversi con la conclusione del percorso adolescenziale.
 
I litigi con i genitori e l’aggressività verbale verso di essi si caratterizzano come comportamento fase-specifico, che è nella normalità evolutiva, ma allo stesso tempo può non riguardare tutti gli adolescenti.
Ogni adolescente infatti risponde diversamente all’arrivo del tempo dell’adolescenza, chi in modo manifesto e chi in modo più silente; si avverte comunque un progressivo distacco dai genitori ed una maggiore vicinanza agli amici, interessi personali e alla ricerca di dialogo al di fuori della famiglia. 
 
Talvolta l’adolescente ricerca il limite e spesso lo oltrepassa, diventa preoccupante se il comportamento si tramuta in condotte a rischio, con tale termine si intende: un insieme di comportamenti pericolosi per sè e per gli altri.
In tal caso non si tratta più della contestazione adolescenziale o dell’oppositività alle regole, ma di veri e propri comportamenti che mettono a rischio la vita o che si collocano su un versante antisociale, spesso superando la legalità.

Alcuni esempi: abuso di alcool e sostanze stupefacenti, comportamenti devianti, attività sessuale promiscua o non sicura, guida spericolata, restrizioni alimentari rigide .
Il ragazzo prova e si prova, si mette a confronto rispetto a situazioni nuove, che sono più complesse e rischiose di quanto gli sembrano inizialmente, fino a non essere in grado di auto tutelarsi, spingendosi a livelli troppo gravi per contenersi.
 
L’adolescente in questi casi esprime un disagio agendo e spesso non è più in grado di controllarsi; sembra essere sordo rispetto ai richiami del mondo esterno, lontano dalle preoccupazioni di chi lo circonda, non più consapevole della vulnerabilità del corpo, tanto da agire anche su di esso.
 
È necessario osservare sempre il ragazzo e la sua crescita, quando si sta allontanando eccessivamente dalla famiglia, se alcuni comportamenti possono sembrare “molto“ insoliti. Per esempio può essere utile osservare se cambia drasticamente le abitudini, se ha un calo scolastico, se rifiuta i richiami ed è eccessivamente aggressivo.
 
Quindi intervenire e aiutare il giovane, spesso mettendo in campo anche risorse esterne alla famiglia, ma che possono fornire sostegno in tali momenti di difficoltà sia al ragazzo che ai genitori.

Dott.ssa Croci Annalisa
PSICOLOGA
Via della Ferrovia 13, Gavardo
Cel. 3342357696