San Colombano e il rito della tosatura delle pecore
di Erregi

Uno spettacolo suggestivo quello di ieri in località Naanì, a San Colombano di Collio, dove tutte le circa 1500 pecore di Antonella Rasi e Massimo Freddi sono state riunite e tosate come da tradizione e da normativa. Buona l'affluenza del pubblico

 
Si trattava di una prova generale: sono Silvio Zanini, ideatore della giornata e rappresentante del Comitato per la valorizzazione del Nostrano Dop, e Rosaria Paterlini (Gal Gölem), a raccontare che la "cerimonia" della tosatura delle pecore, quest'anno organizzata un po' all'ultimo minuto, diverrà il prossimo anno un appuntamento ben predisposto.
 
Già con il poco preavviso e dopo l’idea geniale di Zanini, la proposta è riuscita a catturare l'attenzione di parecchie persone di zona e non solo, impressionate sia dall'abilità della squadra di tosatori, un po' camuni, un po' francesi e un po' bergamaschi, che dal grande rispetto per gli animali.
 
Ad ospitare i tosatori è stato il prato del ristorante "Naanì", mentre protagonisti sono i due pastori di Barghe, Antonella Rasi e il marito Massimo Freddi che, circa 15 anni fa, hanno lasciato le precedenti occupazioni per darsi ad una vita che è sì faticosa, ma anche più serena.
 
1500 le loro pecore, alle quali tengono compagnia anche 150 capre e 12 mucche grigie alpine e - raccontano - tra formaggi, carne, lana e qualche contributo all'azienda agricola, la vita da pastore si può ancora fare: si può vivere di questo, ci dimostrano, e anche metter su famiglia come hanno fatto loro, che hanno due figli di 15 e 3 anni.
 
Alla giornata era presente anche un tosatore del posto, Renato Gerardini, specializzato però nel taglio a mano con grosse forbici che, anche per un esperto, può richiedere fino ad un'ora di lavoro per ogni singolo animale, dal quale si ricava circa un chilogrammo di lana, da usare per isolamenti o industria tessile.
 
Caposquadra dei tosatori con la macchinetta, affascinanti per l'abilità e la rapidità dei movimenti, era invece Martino "Tino" Ziliani, che opera in tutta la zona del bresciano e non solo e che, con grande competenza, ha spiegato che la tosatura, una volta all'anno, è obbligatoria e che sono stati per lo più i neozelandesi a insegnare agli italiani il taglio a macchinetta: in Italia la tradizione stava morendo e non esistono, come in Francia, scuole di tosatura, forse anche per il prezzo irrisorio della lana, che viene pagata solo 30 centesimi di euro al chilogrammo.
 
Dati tecnici a parte, la giornata al Naanì ha permesso ai bambini di vedere qualcosa di bello e unico e agli anziani di ritornare alle tradizioni della propria infanzia, mentre per il prossimo anno, con maggiore preavviso, verranno coinvolte anche le scuole, il comune e la Comunità montana.