Bisogna uscire dal Medioevo e smettere di considerare inferiori gli animali. Questo, riassumendo, il ragionamento dell'Enpa, Ente nazionale per la protezione degli animali che, solo qualche tempo fa, rivolgendosi addirittura al vescovo di Brescia, è riuscito a far annullare la corsa delle oche a San Zeno.

 

Anche Polaveno non l'aveva passata liscia e anche in questo caso le protagoniste erano le oche del palio che, secondo il gruppo "100% Animalisti" venivano maltrattate e sottoposte a stress perché forzate a correre in mezzo alla folla e a tarda sera, quando di norma starebbero dormendo.

 

La Forestale aveva dato ragione all'organizzazione del Palio e aveva appurato che i palmipedi non subivano nessun reale maltrattamento, ma la polemica, pur spostata e rimandata, non si esaurisce. Anche i muli, ora, sono al centro della crociata animalista.

 

Da Mura a Novagli, i ciuchini vengono tirati in ballo insieme ai cittadini delle due località del bresciano, che vengono invitati a lasciar perdere tradizioni antiquate e medievali che non rispettano il benessere degli animali, mentre, dall'altra parte della barricata, in molti non sanno se ridere o piangere.

 

Nessuna di queste feste ha mai arrecato danni fisici agli animali: a Polaveno, addirittura, è contro il regolamento toccare l'oca in qualunque modo, mentre, da che mondo è mondo, gli asini (bestie da soma per definizione) vengono utilizzati per il trasporto di merci e persone, ma né a Mura né a Novagli viene loro usata alcuna violenza.

 

A un certo punto, forse, si è perso di vista un concetto fondamentale: va bene rispettare gli animali e la loro natura, ma va ancora meglio rispettare gli umani e la loro, la natura di animali sociali. Quanto barbaro può essere far trottare un asinello o scorazzare un'oca?