E poi ancora: che compiti hanno i nonni, quali sono i sentimenti sottostanti all’esperienza del “diventare nonno e nonna“.
 
La nascita di un nipote genera la nascita di un nonno e di una nonna, a questo punto possono presentarsi molte domande, ad esempio: sarò un bravo nonno? Come farò ad essere nonna? Che nonno o nonna desidero diventare?   
Essere nonni quindi implica nuove responsabilità e nuova disponibilità (esistono nonni molto o poco disponibili, nonni che si occupano dei nipoti per l’intera giornata, altri per qualche ora); progressivamente e spontaneamente si impara ad assumere questo nuovo ruolo.

 

Ogni nonno però ha un modo personale di essere ed è diverso con ogni nipote, ogni famiglia da un posto e importanza diversa ai nonni; pertanto quando nasce un nipote è necessario comprendere che rapporto si ha con i propri figli ed è necessario rivedere l’immagine del proprio figlio, che ora è anche genitore, è cresciuto, è “diventato grande”.
 

Spesso alcune persone sono ancora inserite nel mondo del lavoro e dunque “troppo giovani“ per fare i nonni e non si sentono pronte ad affrontare questo nuovo compito.

Generalmente si assiste anche a cambiamenti psico- fisici della persona, ad esempio problematiche fisiche, minor capacità di movimento e di attenzione; affrontare il tema del pensionamento e comprendere ed accettare il fatto di non essere più lavoratore, ciò per alcune persone è un passo difficoltoso che richiede tempo e spesso non è accettato.

Che esperienza!
Essere nonni aiuta quindi a migliorarsi, a vivere un’esperienza piena e felice; permette di sentirsi attivi, a volte anche preoccupati (sia per i figli che per i nipoti). Fra nonni e nipoti si crea un legame, che ha quindi la caratteristica del mettere in relazione reciproca due persone, avendo effetti su entrambi: si produce uno scambio affettivo e comunicativo ed un passaggio di apprendimenti a vicenda.
 

I nonni aiutano a crescere, a sviluppare potenzialità, offrono momenti ludici e di grande attenzione.
Nei momenti di crisi della famiglia (ad esempio malattia, divorzi e separazioni, difficoltà economiche), offrono sicurezza e stabilità.
Essere nonni aiuta a riprendere in mano il corso della propria vita; i nonni a volte sono rassegnati, sentono la vecchiaia e sono orientati solo sull’aspetto degenerativo della vita. Devono fare i conti con la perdita e con la morte futura, quindi sono spesso orientati a pensieri negativi e difficili.
 

I nipoti pertanto aiutano a riattivare la persona, permettono di riprendere l’aspetto della relazione e dello scambio, riempiono la vita ai nonni, con la loro presenza; i nonni quindi hanno nuovi compiti e nuovi impegni nella giornata.

Devono però mantenersi attivi, coltivare interessi, mantenere relazioni sociali, essere parte del presente, pur non dimenticando la loro esperienza.

Quale importanza hanno i nonni nell'educazione dei nipoti?
I nonni devono ricordarsi che non sono i genitori, quindi non sono i responsabili principali dell’educazione dei nipoti: il compito di educare spetta principalmente ai genitori.
 

I genitori invece devono ricordare che i nonni non devono essere usati, ma valorizzati, che  non ci sono incondizionatamente e che hanno anche una loro vita (sociale e di coppia), quindi non si dovrebbero utilizzare le espressioni- comandi: “devi aiutarmi! devi andare a prendere il bambino, mi devi tenere i bambini“, al contrario sono corrette le espressioni ”puoi, ti fa piacere“.
 

L’educazione che forniscono è generalmente diversa rispetto a quella dei genitori, i quali devono conciliare famiglia- lavoro- impegni personali e impegni dei figli; mentre i nonni hanno più tempo e quindi si relazionano con più calma e pazienza, dedicando momenti di ascolto e di gioco, ma diventando spesso più accomodanti.

Dott.ssa Croci Annalisa, psicologa.
Riceve presso : Via della Ferrovia 13, Gavardo
Piazza del Comune 15, Prevalle
Cel. 3342357696