Dieci candeline per il corso Tima
di Erregi

Promosso dall'Ipsia "Zanardelli", il corso per tecnici dell'industria meccanica armiera compie dieci anni e regala soddisfazioni oltre che conoscenza ai sempre più numerosi studenti che decidono di aderirvi per imparare un mestiere tipicamente triumplino

 
È nato dieci anni fa, nell'ambito dell'Ipsia di Gardone, il corso per Tecnici dell’Industria Meccanica Armiera, conosciuto come Tima e finanziato da Istituto Beretta, Comune di Gardone, Beretta, ConArmI, Confartigianato, Provincia e Camera di Commercio.
 
Un pool di tutto rispetto che da un'Idea di quale importanza abbia questo corso per il mantenimento di una tradizione che ha reso famosi nel mondo Gardone e la Val Trompia. Il corso si sviluppa nell’arco di un triennio, un pomeriggio alla settimana, e coniuga la parte teorica con la parte pratica.
 
Gli studenti possono usufruire di un attrezzato laboratorio, visitano le realtà presenti sul territorio, come ad esempio il Banco Nazionale di Prova e il Tiro a Segno, e si specializzano lavorando in aziende di settore grazie all'organizzazione di tirocini mirati.
 
La direttrice dell’Istituto, professoressa Candida Sidoli, durante la consegna dei diplomi ha dichiarato: “L’integrazione tra scuola e azienda, il costante raccordo tra il percorso di formazione e il territorio, è la carta vincente per dare un futuro, dignitoso e appagante, ai giovani e affinché una tradizione secolare non si riduca a un nostalgico ricordo”.
 
Bruno Barucco e Giacomo Guerini, docenti rispettivamente del montaggio dell’arma e della lavorazione del legno, spiegano come la parte pratica sia fondamentale in questo lavoro, ma il "saper tirare di lima viene accompagnato da una competenza teorica sulla scienza balistica".
 
Unico piccolo problema è che dieci anni dopo l’offerta è tanto vasta e interessante da costringere la scuola a cercare spazi più ampi e altri insegnanti, professionisti o esperti del settore, in pensione o con un po' di tempo libero, che vogliano mettersi a disposizione dei nuovi armaioli della Valtrompia.