In biblioteca il romanzo del saretino Stefano Soggetti
di Redazione

Stasera alle 20.30 nell'auditorium della biblioteca del Bailo si tiene la presentazione del romanzo di Stefano Soggetti "La vita sotto l'ombelico", storia del 18enne Luca che si trascina un po' svogliato negli ultimi due mesi di scuola prima delle vacanze estive

 
Tempo di nuovi romanzi stasera a Sarezzo, con la presentazione alle 20.30 presso la biblioteca comunale del libro scritto dal saretino Stefano Soggetti "La vita sotto l'ombelico".
 
Edito dal Foglio Letterario, il romanzo sarà presentato dal sindaco Massimo Ottelli, dall'assessore alla Cultura Valentina Pedrali e dal presidente della biblioteca Alessandro Anelotti.
 
Un romanzo che parla seguendo il filo del racconto dalla voce di Luca, 18enne che si trascina un po' svogliato negli ultimi duri mesi di scuola prima delle vacanze estive.
 
Il protagonista si muove tra il liceo, le uscite con gli amici, le prove col gruppo rock di cui è chitarrista, i contrasti con i genitori, le prime esperienze amorose e anche le prime delusioni.
 
Luca sta vivendo il delicato passaggio dalla tardo-adolescenza all'età adulta e nella sua testa si susseguono domande senza facile risposta.
Ad accompagnarlo ogni giorno è un grande senso di vuoto, di vuoto interiore come mancanza di senso, come noia, come mancanza di opinioni sulle cose, sulle persone e persino su se stesso, ma anche semplicemente come vuoto esteriore della periferia in cui abita con la sua famiglia, della città d'estate.
 
Filo conduttore di tutto il romanzo è anche la grande passione per la musica, soprattutto quella degli anni ’70, visti dal protagonista come mitica età dell’oro o meglio “del ferro, del fumo e di tutto il resto”.
 
Tra dubbi e crisi, considerazioni sulla scuola, sull'esistenza, sul mondo degli adulti, sulla politica, Luca vive la sua prima storia d'amore con Francesca. Le vacanze avranno un epilogo doloroso, ma anche da quel dolore dovrà ripartire la vita del gruppo di amici.
 
Di seguito l'incipit de "La vita sotto l'ombelico" di Stefano Soggetti.
 
Ah, questa è bella. Una bella cazzata. Proprio una bella cazzata, lasciatelo dire".
"È così, ti assicuro che è così. Solo vuoto".
"Ti chiamerò sottovuotospinto".
"Chiamami come ti pare".
Matteo non voleva capire che per me era solo vuoto. Vuoto quello che vedevo intorno. Vuoto quello che sentivo intorno. Vuoto probabilmente quello che avevo nella testa. Vuoto il mio rapporto con le ragazze. Mi infilai le cuffiette nelle orecchie e mi incamminai verso casa accompagnato dalla musica dei Doors. I Doors, forse l'unica cosa che anche i miei avrebbero potuto capire di me. Erano della stessa epoca, ma i miei genitori erano più vecchi, dentro. Noia e vuoto, sì, ecco il riassunto della mia vita in quel momento.