Ilaria Corsini, una prof di Sarezzo su «Donna Moderna»
di Andrea Alesci

La 29enne saretina insegna Lettere alle scuole medie "Chizzolini" di Zanano e nel primo numero di marzo è finita in copertina sulla rivista di moda milanese. Qui ci racconta la sua esperienza sul set fotografico e le emozioni provate all'uscita del magazine in edicola

 
Dalle aule di una scuola triumplina alle pagine di "Donna Moderna". Così è stato per la 29enne saretina Ilaria Corsini, insegnante di Lettere alle medie "Chizzolini" di Zanano.
 
Modella per un giorno grazie alla campagna che la rivista femminile di moda e bellezza porta avanti da un po' di anni, con i servizi fotografici che hanno per protagoniste ragazze e donne di tutti i giorni.
 
Che cosa ti ha mosso verso questa esperienza?
"La cosa è nata un po' per gioco grazie a una mia alunna - racconta Ilaria -. Su suggerimento di sua mamma mi aveva detto di provare a spedire le foto a Donna Moderna, perché secondo lei mi avrebbero scelta.
 
Sapevo che il settimanale seguiva da un po' di tempo questa linea editoriale, così ho deciso di provare: dopo aver inviato un po' di fotografie, a novembre mi hanno richiamato per chiedermi se fossi ancora disponibile e la settimana seguente mi sono trovata nello studio fotografico di Donna Moderna a Milano".
 
Una volta a Milano?
"Be', a fine novembre sono andata in questo studio per uno shooting che è durato circa sette ore. Si trattava di un servizio di moda per pubblicizzare una collezione primaverile.
 
C’erano il fotografo, la costumista, la truccatrice, che mi hanno subito messo a mio agio. Poi, ho iniziato a indossare una serie di abiti e per ogni scatto mi hanno fatto mettere in pose diverse".
 
Quindi, l'attesa dell'uscita del magazine. Che cosa hai provato quando ti sei vista in edicola?
"Quando la rivista è uscita a inizio marzo ancora non sapevo che sarei finita in copertina! Infatti, ogni settimana Donna Moderna fa due servizi e poi la direzione decide chi mettere in copertina. Per me è stata una bellissima sorpresa a coronamento di un'esperienza divertente e gratificante".
 
E qual è stata la reazione dei ragazzi a scuola?
"La prima volta dopo il servizio, quando sono entrata in classe mi hanno applaudito, accogliendomi con una vera e propria standing ovation. Poi, quando la rivista è uscita in edicola sono letteralmente 'impazziti' e hanno iniziato a chiedermi di far loro l’autografo".
 
Un'esperienza che rifaresti?
"Se capitasse l'occasione, la rifarei di sicuro. È una cosa che mi ha fatto davvero piacere, anche se per me è stato tutto come un gioco, un'esperienza secondaria: amo tantissimo il mio lavoro di insegnante e non vorrei davvero fare altro nella vita".