L'«Aquilone» di Gardone torna a volare
di Erregi

L'unione fa la forza e la solidarietà ha fato il resto: dopo il pericolo della chiusura, debiti per 500 mila euro, i problemi causati da un tetto con copertura in eternit, stipendi agli educatori che sembravano destinati a non arrivare mai, la cooperazione ha rimesso tutto a posto

 
Un servizio, quello del Cse di Gardone “L’Aquilone”, che da oltre trent’anni è sinonimo di sostegno, aiuto e attenzione per i disabili, anche in condizioni gravi, della Valle del Mella, ma, nonostante l’impegno e la passione dei volontari e degli operatori, questa realtà è stata ben oltre l’orlo del baratro.
 
Si era arrivati ad accumulare debiti per 500 mila euro, a causa  della cattiva gestione precedente a quella attuale, guidata dal presidente Beppe Pezzotti, che invece è riuscito nell’impresa di risollevare le sorti del centro del quartiere Oneto.
 
Unico modo per pagare i debiti e, insieme, affrontare la spesa di rimessa a norma della copertura del tetto era scegliere la strada dell’unione, facendo rete con altre due realtà, prima la Cooperativa Futura e poi con l’associazione navense “L’alba”, a cui il Csa aderisce, dopo aver presentato un piano ben strutturato ad Asl, Comunità montana e Comuni, per riguadagnare la fiducia persa con la precedente amministrazione.
 
E il 2012, pur con tutte le evidenti difficoltà, è stato in definitiva un anno di rinascita: utili per oltre 55 mila euro, grazie anche agli accordi con i creditori che, fatta eccezione per uno, sono stati disposti a ridurre i debiti al 50 per cento.
 
La strada è quella giusta e si è dimostrata efficace, con sollievo di operatori, volontari, ospiti e famiglie, che ora possono tornare a guardare fiduciosi al futuro.