Don Riccardo in trasferta dalla Pieve alla canonica di Fontana
di Redazione

Da poche settimane don Riccardo Bergamaschi è il nuovo parroco di Lumezzane Pieve, ma la sua dimora sarà altrove a causa dell'inagibilità della canonica attigua alla chiesa di San Giovanni Battista. Il neoparroco vivrà così presso la parrocchia di Fontana

 
La vecchia (antica) canonica della Pieve denuncia gli acciacchi di tre secoli d’eccellente servizio e necessità d’adeguata ristrutturazione. Tanto che il nuovo parroco, don Riccardo Bergamaschi, accolto in parrocchia giusto sabato scorso, va ad abitare nella canonica di Fontana, di più recente costruzione.
 
Il fatto ha un suo piccolo risvolto curioso: la frazione era stata eretta a parrocchia soltanto il 16 aprile 1940 e da allora ha sempre avuto il reggente, primo parroco (per 33 anni), don Giovanni Tirelli.
 
Ora la forzata rimodulazione territoriale, con la carenza di sacerdoti, ha portato al riaccorpamento con Pieve: come dire, un ritorno all’antico.
 
Il caso ha però voluto che il nuovo parroco risieda a Fontana per la prima volta da sei secoli a questa parte. La vecchia canonica sorge accanto alla chiesa di Pieve, nata nel Cinquecento e progressivamente ampliata nel Seicento e agli inizi del secolo successivo.
 
Con l’arrivo del nuovo parroco era sorta l’esigenza di mettere mano all’antica struttura che, anche ad occhio, aveva bisogno d’intervento.
 
Si pensava a una sorta di manutenzione tra ordinario e straordinario, ma i sacerdoti e il consiglio pastorale rilevavano la necessità di lavori ben più profondi, data la sostanziale precarietà della casa del parroco.
 
Fortunatamente a Fontana era vuota la canonica di quella ormai ex parrocchia ed il problema abitativo di don Riccardo si è risolto al meglio.
 
Ora si dovrà porre mano ai lavori di ripristino e di consolidamento con una spesa calcolata intorno ai 400-450 mila euro. Un costo rilevante che in tempi di economia tirante sarebbero stati alla portata in un periodo relativamente breve, ma le magrezze finanziarie lasciano pensare a tempi lunghi.
 
Serviranno probabilmente quattro-cinque anni per poter disporre della somma necessaria. Pieve, come del resto l’intera Lumezzane, fa della generosità un segno distintivo, con spiccata attenzione alle parrocchie, ma risulta impossibile dare ... ciò che non si ha e difficoltoso dare quando si ha poco.
 
I padri lumezzanesi, tuttavia, nei poverissimi secoli andati hanno costruito chiese sontuose. Forse oggi potrebbe fiorire qualche sacrificio in più.
 
 
Fonte: Egidio Bonomi, "Giornale di Brescia", 9 maggio 2013.
 
Nelle foto, dall'alto in basso: la chiesa della Pieve; la parrocchia di Fontana; don Riccardo Bergmaschi.