A Michela
di Dru

Quello che hai scritto è di fondamentale importanza, hai scritto della radice non hai scritto delle banalità, per questo ti rispondo ora con un mio scritto

 
In questo scritto Dru si riferisce alla breve recensione pubblicata a firma di Michela Peli nei giorni scorsi in un articolo dal titolo: Cosa succede quando si parla?
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Hai scritto “E’ necessario portare la luce dove vi è la tenebra”, hai scritto il sancta sanctorum di tutto il pensiero umano e della filosofia tutta:

è necessario portare la luce” dice (o se piace di più, racconta)
è” l’essere è significa che sta e non diviene
Necessario” non eludibile ma incontrovertibile cioè che niente e nessuno può smuovere, con vincolo assoluto.
portare” ciò che l’uomo porta e quindi testimonia con il pensiero di ciò che “appare”
la luce” la verità

Poi continui così….
dove vi è la tenebra” dice ( o se piace di più, racconta)
dove” il luogo della verità tutta
vi è la tenebra” vi è la contraddizione nella verità. (rimando al mio scritto sulla contraddizione)

Il momento più importante da risolvere in tutto questo scritto sta proprio nelle ultime parole
“è” l’essere è significa che sta e non diviene
“la tenebra” è tutto ciò che ha cercato di velarne il significato, il divenire dell’essere che può (=volontà, potere) se diviene dal nulla venire e nel nulla andare, ma che in quanto divenire non può infine stare perché la sua contraddizione (= il divenire dello stare) si risolve nel suo non esistere come contenuto.

Allora la tenebra se è l’orrido più profondo e quello suscitato per primo proprio dal significato dell’essere o “è” ,questo significato, l’essere appunto, respinge via e gli si oppone che nulla e nessuno (l’incontrovertibile appunto) può unire.

Il Babbuino urla contro il Leone e questo suo urlo provoca un effetto (=mostra l’apparire)
Se il Babbuino urla abbastanza il Leone si allontana
Se l’urlo del Babbuino non convince il Leone il Leone mangerà il Babbuino
Ma che l’urlo sortisca uno o l’altro effetto (=mostri l’uno o l’altro apparire) ciò che sta è il Babbuino il Leone e l’urlo che li unisce per l’eterno.

Ritengo allora di dire a Michela che il silenzio come l’urlo sono due eterni ma la testimonianza di ciò che appare necessita della parola, combattere contro la parola, combattere contro qualsiasi parola, giusta o sbagliata che sia (qui si apre una grande problematica che dovrebbe essere argomentata ma non c’è lo spazio, io non reputo alcuna parola o giusta o sbagliata) fa il gioco della tenebra, non le appare Michela?

Dru