Collio: rilanciare la Valgrigna con un progetto per malga Mà
di Redazione

Continuano le iniziative volte alla valorizzazione dell'agricoltura montana e anche Collio si appresta a sfruttare un accordo siglato con Ersaf, Provincia, Comunità montane di Valle Trompia e Valle Camonica per il rilancio dell'area Vasta Valgrigna

 
È un «puzzle» virtuoso quello che comuni e Comunità montana della Valtrompia stanno componendo per il rilancio dell´attività agricola in montagna. E parallelamente dal territorio arrivano finalmente segnali positivi dai giovani imprenditori, grazie anche al «traino» del prestigioso Dop Nostrano Valtrompia.
 
Un nuovo esempio di questo percorso è rappresentato dalla malga Mà di Collio, al centro di un duplice intervento su strada di accesso e fabbricati finanziato dall´accordo di programma da 5 milioni siglato nel 2008 e intitolato «Vasta Valgrigna», il comprensorio attorno ai laghetti di Ravenola al Maniva fatto di zone pascolive e boschi con flora e fauna pregiate.
 
L´accordo, lo ricordiamo, vede compartecipi Regione, Ersaf (Ente regionale per i servizi all´agricoltura e foreste) Provincia e comunità montane di Valtrompia con due comuni (Bovegno e Collio) e Valcamonica con altri sei. Qui si sta attuando un intervento da 345 mila euro su progetto già appaltato dall´ente comprensoriale.
 
Siamo nella zona dopo il Dasdana, tra Settecrocette, Crestoso e passo Cludona dal quale parte la strada di servizio: su quest´ultima i lavori erano iniziati in ottobre e ora si aspetta che si liberi dai metri di neve caduti. Il collegamento misura 1.442 metri e parte da quota 2.040 per arrivare alla 1.875, e sarà percorribile solo da piccoli trattori e fuoristrada. Attraversa una zona bellissima, e il progetto utilizza per il percorso la vecchia mulattiera prevedendo opere consistenti di ingegneria naturalistica come inerbimenti, grate e graticciate.
 
E gli edifici? Si tratta due fabbricati attualmente adibiti a lavorazione, dormitorio, stalla e ricovero per il bestiame malato o per i vitelli. E la campagna di restauro prevede la completa ristrutturazione del vecchio stabile che ospita casera e locali per il soggiorno con la realizzazione di spazi per la lavorazione e il deposito del latte, di una cucina con annessa cantina e di un ampliamento a fianco.
 
Per ragioni di carattere statico e paesaggistico ci si allargherà in orizzontale, e l´aspetto originario rimarrà sostanzialmente invariato
Arriveranno anche una vera camera per i mandriani e un bagno provvisto di doccia e acqua calda (un sogno prima di oggi), e si lavorerà utilizzando calce, serramenti in legno e fughe raso pietra tipiche delle vecchie malghe.
 
Per finire è anche prevista la realizzazione di un acquedotto, con la captazione da una vicina sorgente, e la realizzazione di un piccolo bacino di presa interrato e della relativa tubazione. E al termine, la malga sarà in regola con le normative dell´Unione Europea
 
 
Fonte: Edmondo Bertussi, “Bresciaoggi”, 19 aprile 2013.
 
Nelle foto, dall'alto in basso: veduta di Dasdana, Colombine e Passo Sette Crocette (foto Valzaroten); tre scatti n Valgrigna.