Brozzo: adesso la condotta è posta sotto sequestro
di Erregi

Nella mattinata di lunedì sono stati posti i sigilli all'impianto idroelettrico gestito dalla Ghidini Trafilerie spa. Qualche tensione tra cittadini e operai, sedata però dai carabinieri di Tavernole, intervenuti a sequestrate i sistemi

 
Ci vorrà ancora del tempo per chiarire, al di là di ogni ragionevole dubbio, le responsabilità e l’accaduto dopo che nella notte tra venerdì e sabato scorso, una falla nelle tubazioni della Ghidini Trafilerie ha fatto sì che una bomba d’acqua esplodesse su alcuni edifici dell’abitato di Brozzo.
 
Da lunedì mattina l’impianto è sottoposto a sequestro e i Carabinieri della stazione di Tavernole hanno posto i sigilli anche alla centrale che contiene gli impianti elettrici che avrebbero dovuto azionare il sistema di sicurezza in caso di emergenza.
 
Nel frattempo, il responsabile della ditta in questione, il commendatore Gian Pietro Ghidini, ha contattato la prima cittadina marchenese, Barbara Morandi, esprimendo grande dispiacere per quanto successo, vicinanza alla popolazione e disponibilità a farsi carico degli oneri.
 
“Prima di tutto - come ha dichiarato la Morandi a “Giornale di Brescia”- è preferibile avere una stima, anche se approssimativa, dei danni ai privati e alla parrocchia”, dopodiché ci si potrà effettivamente incontrare e decidere il da farsi.
 
I negozianti colpiti dal disastro, intanto, hanno cominciato col rivolgersi ai Carabinieri, per capire come muoversi, mentre l’idea di base sembra quella di fare fronte comune e la famiglia Zappa, la più duramente colpita dalla tragedia sfiorata, ha già contattato il proprio assicuratore e il legale.
 
Si muovono anche i primi passi per riguadagnare un accenno di normalità, a casa di James e Mara, con idraulici ed elettricisti al lavoro per installare uno scaldabagno che permetta, anche se solo in via temporanea, di riallacciare il riscaldamento.
 
 
Fotografie "Bresciaoggi".