Difendersi dai pregiudizi
di da www.riza.it

Come riconquistare la propria autostima: la tecnica che rende immuni dalle critiche e aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza

 
"Stai sbagliando tutto"; "Se fai così non vali niente"; "Sei sempre il solito"; "Non hai ambizione", "Mi hai deluso".
Sono solo alcuni degli "attestati di disistima" con cui a volte le persone che ci circondano, siano essi famigliari amici o conoscenti, tentano di condizionare la nostra vita.
Persone ipercritiche che hanno sempre da dire sul nostro modo di essere e agire e che, se glielo permettiamo, possono influenzare molto negativamente la nostra esistenza, compromettendo la nostra autostima.
Ecco perché se sentiamo di essere sotto pressione, dobbiamo impedire che ciò accada.
 
Questo è possibile fin da subito, se consideriamo che questa situazione di giudizio continuo è stata creata... anche da noi.
Vediamo come.
Una critica ferisce solo chi lo permette, chi cioè è "in guerra" con parti del proprio carattere che preferisce nascondere a sé e agli altri, giudicandole gravemente sbagliate.
Di fronte alla critica, chi coltiva questa "personalità negata" si sente subito colpito in una "zona sensibile", si mette sotto accusa e, in definitiva, è tutto sommato d'accordo con la critica che gli viene fatta, per cui finisce per esserne schiacciato.
Non ha insomma valide difese da opporre.
 
Spesso, inoltre, chi subisce distruttivamente le critiche è una persona che, a sua volta, critica spesso e volentieri gli altri, senza però riuscire a esprimere verbalmente i propri giudizi e tenendosi tutto dentro.
Prendi un notes e da oggi, per una settimana, trascrivi, quando ti è possibile, tutti i giudizi e le critiche sugli altri e su te stesso che fai - anche solo mentalmente - durante la giornata.
Scrivi e chiudi subito il notes senza rileggere.
 
Al settimo giorno aprilo e osserva la tua "produzione".
Ti accorgerai di quanto il tuo pensiero sia inquinato da giudizi continui che t'impediscono una visione diretta della realtà e di quante critiche ti fai che coincidono con quelle che ricevi.
Nella settimana successiva raccogli e trascrivi, con lo stesso metodo, le critiche che ti vengono fatte da altri, in ogni ambito, e al settimo giorno rileggile e "contemplale".
Ti accorgerai che non sono di più di quelle che hai pensato tu stesso e che riguardano aspetti del tuo carattere e della tua vita che tu stesso senti problematici e irrisolti.
Ciò non vuol dire che siano critiche giuste, ma ti segnalano anzi che ti colpiscono solo perché ti ci riconosci.
Quando infatti riguardano ciò su cui ti senti sicuro, non ci fai neanche caso.
Ora prendi sia i fogli con le tue critiche, sia quelli con le critiche degli altri e strappali diverse volte.
Distendi i pezzi sul tavolo e mescolali con le mani in modo da costruire un unico gigantesco foglio-puzzle. Lì sono raccolti tutti i pensieri che impediscono a te e agli altri di entrare in relazione in senso vero, lì c'è tutto il superfluo della mente che appesantisce le tue azioni e la tua autostima.
 
Prendi tutti i pezzi di carta, fanne un'unica palla e, in un luogo sicuro, bruciala.
Osserva come ritorna a essere fumo ciò che era già fumo in partenza, nella mente nostra e altrui, ma a cui si dava invece un valore assoluto.
 
Quando la carta ha cessato di bruciare, mettiti comodo dove tu vuoi e lascia che i pensieri che ti si presentano spontaneamente possano fluire liberamente, qualsiasi essi siano, se ci sono.
Potrebbe venirti voglia di riposare, o di guardare dalla finestra, o di piangere, di ridere, di chiamare amichevolmente uno dei tuoi "critici" o altro ancora.
Non opporti a niente.