Chiuso il caso cesio: ok dalla Prefettura
di Luigi Zanardelli

La Prefettura di Brescia ha archiviato il caso del cesio 137 riscontrato in materiale della ditta Rivadossi di Lumezzane Premiano ancora nel 2008 e ora posto in un bunker ermetico di 7x11,5 metri contenente il materiale radioattivo diviso in 140 sacchi

 
Il 25 ottobre 2008 la ditta Rivadossi Srl aveva comunicato all’Asl e all’Arpa di Brescia che le scorie di lavorazione inviate a una ditta tedesca erano risultate positive ai controlli radiometrici e, di conseguenza, la stessa aveva fermato gli impianti e interdetto l’accesso dei lavoratori allo stabilimento.
 
Così cominciava la lunga traversia del "caso cesio 137" a Lumezzane, con l'immediata attivazione da parte della Prefettura di Brescia di un’unità di crisi e un gruppo tecnico composto da vigili del fuoco, Asl, Arpa, Direzione territoriale del lavoro, Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) con sede in Roma, Comune di Lumezzane.
 
Una task force con il compito di valutare la situazione creatasi, gli interventi di bonifica dell’insediamento produttivo, nonché le attività di messa  in sicurezza dei materiali radio contaminati.
 
Recentemente, sotto la sorveglianza e il controllo costante dei vigili del fuoco, presenti nello stabilimento con un proprio presidio per l’intera durata dell’emergenza, sono state bonificate le parti contaminate degli impianti e ricondotte a valori di radioattività pari al fondo naturale.

"Il materiale radiocontaminato che era rientrato dalla Germania - si legge nella nota diffusa dalla Prefettura di Brescia - e quello derivante dalle operazioni di bonifica e pulizia degli impianti sono stati ubicati in un deposito emergenziale presso un fabbricato che insiste nell’area occupata dall’azienda interessata, adottando le misure di stoccaggio ritenute di maggiore sicurezza. In seguito, la ditta ha realizzato un deposito atto a detenere in sicurezza il materiale fino a completo decadimento della radioattività".
 
Lo scorso 22 marzo la commissione tecnica che ha seguito costantemente l’iter di redazione del progetto del deposito temporaneo, della sua realizzazione e delle modalità di collocazione dei materiali radio contaminati, ha svolto il sopralluogo ispettivo e ha verificato la messa in sicurezza del materiale all’interno del deposito.

"La fase emergenziale - chiosa il comunicato prefettizio - è quindi da ritenersi conclusa e il Prefetto Brassesco e il sindaco Vivenzi esprimono il proprio apprezzamento per l’attività di messa in sicurezza svolta con proprie risorse finanziarie dalla ditta interessata e per la collaborazione ed i controlli espletati dal gruppo di lavoro a partire dal 2008".
 
Uno stoccaggio definitivo avvenuto ancora a fine gennaio, con il cesio 137 stipato in un bunker ermetico di 7x11,5 metri posto nel magazzino della Rivadossi Metalli: all’interno sei container contenenti 140 sacchi di materiale radioattivo. 
 
 
Foto 1 e 2: la Prefettura di Brescia; la ditta Rivadossi di Lumezzane.