È morto Ettore, storico ristoratore in Maniva
di Erregi

Famoso ristoratore di zona, Ettore era, si può dire, un'istituzione per la buona cucina tipicamente triumplina; il Manva era la sua casa, non solo il luogo dove lavorava. Il "Dosso Alto" forse non sarà più lo stesso, ma il ricordo di Ettore resterà vivo

 
"Un uomo dall'aspetto burbero ma che, in fondo, era davvero un bonaccione, un uomo di buon cuore": così viene descritto Ettore Rambaldini da chi lo conosceva da una vita, una vita che nel suo caso è trascorsa per gran parte al Maniva e che si è spenta nella notte tra mercledì e giovedì.
 
È infatti subito dopo il suo matrimonio con Rosa che la giovane coppia decide di affittare il Rifugio del Passo Maniva, nonostante le difficoltà e le scarse infrastrutture che, in sostanza, isolavano la ben nota località montana.
 
Ma anche se fuori dal mondo, senza acqua e corrente elettrica, Ettore, a partire dal 1971 punta tutto sul Maniva, luogo dove crescono le sue figlie Nada, Emanuela, Miriam e il figlio Matteo e dove, col passare degli anni, si consolida la fama dei pranzi prelibati che prepara la moglie Rosa.
 
Il passaparola dilaga e i piatti a base di selvaggina, funghi e prodotti locali cominciano a spopolare in tutta la Valle del Mella e, poco a poco, anche le figlie si appassionano all'attività di famiglia, assicurandole un futuro e mantenendo viva la tradizione della cucina di mamma Rosa.
 
Una vita tra le sue montagne quella di Ettore Rambaldini, che insieme alla moglie e ai figli è stata davvero vissuta intensamente, tra il duro lavoro e le grandi soddisfazioni, con un'attività di successo e l'affetto di tanti.
 
 
Nelle foto: Ettore e Rosa in una foto d'epoca; il ristorante al Dosso Alto.