Imprenditori a Collio: Michele, Mauro e la trattoria «Tamì»
di Redazione

Un'altra bella storia raccontata da "Bresciaoggi" e che riportiamo di seguito: un esempio d'intraprendenza e imprenditoria giovanile in Alta Valle, con due ristoratori che hanno deciso di puntare su Collio per rilanciare il turismo

 
Largo ai giovani. Negli ultimi dieci anni è cambiata l´imprenditoria turistica a Collio. Senza clamori, ma in modo profondo. E finalmente sembra esserci una base solida per la riscoperta di una vocazione che nel dopo guerra, tramontati gli anni d´oro di Giuseppe Zanardelli, sembrava evaporata.
 
I protagonisti di questa rinascita hanno tutti tra i venti e i quarant´anni. Esempi? Ci sono riuscite successioni in famiglia come al Dosso Alto al Passo Maniva, all´Agriturismo Nadia e all´Albergo Pineta. 

Mentre nella Manivaski, sulle piste e nella ristorazione, sono impegnati i figli poco più che ventenni dei Lucchini di Sarezzo, venuti da fuori a risollevare le sorti delle attività locali. Stessa cosa è successa per gli storici Albergo Maniva di Collio e il Seggiovia, senza dimenticare il nuovo Hotel Cristal, rinato sulle ceneri del vecchio Albergo Cantoni per iniziativa degli Zanini.

In questo panorama spicca a Collio capoluogo, unica novità negli ultimi decenni, la trattoria «Tamì», con i suoi piccoli locali sovrapposti inframezzati da muri larghi, i bicchieri coloratissimi, la cucina che mescola vecchio e nuovo, seguendo la legge antica delle stagioni coi prodotti locali. C´è anche uno spazio vendita e un focolare aperto sul quale gira lo spiedo antico.

La gestiscono i fratelli Michele e Mauro Lazzari, quarantenni ramo Tamì, cresciuti a Gardone, figli del maestro Egidio, storico collaboratore del Giornale di Brescia scomparso nel ´97 tragicamente in mare a Pescara. Anni fa, sul limitare di piazza Zanardelli, c'era il secolare edificio dove la zia Luigina aveva la merceria e accanto lo zio Peppino faceva il fabbro. 

Senza figli avevano lasciato in eredità le botteghe ai due nipoti, che hanno deciso di puntare su Collio per il loro avvenire. Hanno acquistato l´edificio attiguo ristrutturando il tutto: 400mila euro la spesa. A monte solida preparazione: Mauro, diplomato all´alberghiero di Gardone Riviera, ha fatto esperienze ad alto livello, dal Miramonti l´Altro alla gestione di ristoranti italiani a New York e Londra. Michele, direttore commerciale, ama cantina e vini e lo aiuta nei fine settimana.

«C´è sempre stata, dall´ottocento fino al 1983 - spiega Michele Lazzari -, una bottega storica che vendeva di tutto e di più. Nel retro c'era la grande cucina che era la casa del pellegrino. La mamma di mio papà - la Maria de Tame - aveva sempre un piatto caldo e un bicchiere di buon vino per chi ne avesse bisogno. Cerchiamo umilmente di rinnovare questa tradizione».
 
 
Fonte: Edmondo Bertussi, "Bresciaoggi", 28 febbraio 2013.