Mentre nella Manivaski, sulle piste e nella ristorazione, sono impegnati i figli poco più che ventenni dei Lucchini di Sarezzo, venuti da fuori a risollevare le sorti delle attività locali. Stessa cosa è successa per gli storici Albergo Maniva di Collio e il Seggiovia, senza dimenticare il nuovo Hotel Cristal, rinato sulle ceneri del vecchio Albergo Cantoni per iniziativa degli Zanini.
In questo panorama spicca a Collio capoluogo, unica novità negli ultimi decenni, la trattoria «Tamì», con i suoi piccoli locali sovrapposti inframezzati da muri larghi, i bicchieri coloratissimi, la cucina che mescola vecchio e nuovo, seguendo la legge antica delle stagioni coi prodotti locali. C´è anche uno spazio vendita e un focolare aperto sul quale gira lo spiedo antico.
La gestiscono i fratelli Michele e Mauro Lazzari, quarantenni ramo Tamì, cresciuti a Gardone, figli del maestro Egidio, storico collaboratore del Giornale di Brescia scomparso nel ´97 tragicamente in mare a Pescara. Anni fa, sul limitare di piazza Zanardelli, c'era il secolare edificio dove la zia Luigina aveva la merceria e accanto lo zio Peppino faceva il fabbro.
Senza figli avevano lasciato in eredità le botteghe ai due nipoti, che hanno deciso di puntare su Collio per il loro avvenire. Hanno acquistato l´edificio attiguo ristrutturando il tutto: 400mila euro la spesa. A monte solida preparazione: Mauro, diplomato all´alberghiero di Gardone Riviera, ha fatto esperienze ad alto livello, dal Miramonti l´Altro alla gestione di ristoranti italiani a New York e Londra. Michele, direttore commerciale, ama cantina e vini e lo aiuta nei fine settimana.