Proteste e scioperi al liceo «Moretti» di Gardone
di Erregi

Un altro sciopero, l'ennesimo, al liceo "Moretti" di Gardone, ha avuto luogo qualche giorno fa nel cortile esterno all'edificio. I motivi spaziano dalla sicurezza ai tagli all'istruzione, con circa 200 studenti che hanno aderito alla protesta

 
Uno sciopero per far sentire la propria voce e non solo per evitare una giornata di lezioni, verifiche e interrogazioni: erano in circa 200 a "ribellarsi al sistema", fuori dal Liceo "Moretti" di Gardone, tutti d'accordo sulla necessità di cambiare l'attuale situazione.
 
Non si tratta solo di porre l'attenzione sui tagli alle risorse della scuola pubblica, che si traducono nell'impossibilità di gite didattiche, laboratori e incontri, ma anche di tornare a fare emergere il tema della sicurezza nello stabile, che, alternativamente, torna sotto i riflettori da lunghi anni, ormai.
 
Passi per le crepe, già esaminate dagli esperti che le considerano non gravi e, tutto sommato, considerando anche l'età dell'edificio, normali, ma le infiltrazioni e lo scoppio di tubi nel pavimento non sono temi così secondari, soprattutto se per riparare i danni si è costretti a scavarci, in quello stesso pavimento e, quindi, spostare gli alunni.
 
E ancora l'intonaco che si stacca, l'assurda scala antincendio all'interno del fabbricato che porta direttamente nel locale caldaie prima di poter davvero permettere agli studenti di raggiungere i punti di raccolta esterni e, ovviamente, sul fronte economico, le lamentele per i continui tagli.
 
Prima sono state annullate le gite scolastiche, per le quali gli insegnanti non danno più la propria disponibilità, dato che non vengono retribuiti, poi i corsi di sicurezza con la Croce rossa, i laboriatori artistici come quello di teatro e il progetto di clownterapia.
 
La domanda che si pongono i giovani scioperanti sembra essere "quale sarà il prossimo passo?" o "dove andrà a finire il nostro diritto all'istruzione?". Ma le risposte non sembrano arrivare, almeno per ora.