La figura di Padre Marcolini in scena stasera a Cogozzo
di Vanessa Maggi

Stasera alle 20.30 nel santuario della Madonnina di via S. Lorenzo si tiene "Chel Mòtom che el va gné a inciodàl", lettura scenica a cura di Andrea Manni accompagnata dal baritono Alessandro Musesti; testo di Tonino Zana e regia di Pietro Arrigoni

 
“Chel Mòtom che el va gné a inciodàl” è il titolo dello spettacolo in programma stasera alle 20.30 presso il Santuario della Madonnina in via S. Lorenzo a Cogozzo.
 
Una lettura scenica sulla indimenticabile figura di Padre Ottorino Marcolini, accompagnata dal baritono Alessandro Musesti. Lo spettacolo, che vede in scena l’attore Andrea Manni, è ricavato da un testo del giornalista Tonino Zana per la regia di Pietro Arrigoni
 
Amava ripetere “Ringrazio il Signore che mi ha dato 45 di piedi: così sono ben ancorato a terra”. La miglior sintesi della vita di Padre Marcolini (Brescia, 9 marzo 1897 - 23 novembre 1978) è forse in questa sua fulminante battuta, che ben compendia la consapevolezza dell’appartenenza a Dio insieme allo slancio nell'ideazione di progetti in favore dell’uomo, nella cifra della fattibilità.
 
"L’intuizione di Padre Marcolini - dice il regista Pietro Arrigoni - resiste perché ispirata da un bisogno che si conferma in ogni momento della Storia: nessuna meraviglia che abbia colto proprio questo straordinario uomo pieno del senso di Dio quanto di quello della Carità, preoccupato di evitare ad ognuno dei suoi simili un destino di abbruttimento o anche solo di “anonimato". 
 
Gli dà ragione lo spirito di appartenenza radicato nei Villaggi, tra abitanti provenienti dalle zone più disparate e da sempre uniti dall’amore per la propria casa, dal rispetto verso  il prossimo, vicino e meno vicino, dall’inclinazione alle attività filantropiche, culturali, sportive.
 
Al coraggio pionieristico di quelle prime periferie viventi, vivaci, complementari alla Città più tradizionalmente intesa, corrisponde oggi un’organizzazione di persone ancora coraggiose ed entusiaste, disposte a mettere la loro professionalità al servizio della magnifica idea del Prete tutto d’un pezzo, ideatore geniale, tecnico esperto, lavoratore indefesso, religioso esemplare, vissuto in povertà, spendendosi tra i suoi senza alcuna riserva. 
 
Lo spettacolo fa parte dell'ottava edizione del ciclo Natale nelle Pievi, la rassegna in dialetto sul Natale, quest'anno intitolata "Il linguaggio del silenzio".