Gardone non ci sta: vuole il Giudice di pace
di Erregi

Da quando i tagli nei trasferimenti statali hanno costretto non solo Gardone ma moltissimi comuni italiani a rinunciare all'importante figura del Giudice di pace, la popolazione ha perso un servizio. Ma si può e si vuole rimediare

 
Una figura, quella del Giudice di pace, della quale si sente la mancanza non solo a Gardone: il suo servizio, infatti, comprendeva un territorio che da Collio arriva fino a Villa Carcina e, da quando i tagli alle risorse statali hanno impedito di poter continuare a contare su questo servizio, la popolazione si trova in difficoltà.
 
Come ha spiegato il primo cittadino gardonese Michele Gussago, i cittadini devono rivolgersi al tribunale e affrontare tutta la burocrazia che ne deriva insieme a costi spesso elevati e tempi molto più dilatati, magari per risolvere un semplicissimo problema.
 
Proprio per questo il sindaco ha intrapreso un'iniziativa: scrivendo ai colleghi delle vicine municipalità e al presidente della Comunità montana, ha lanciato a tutti la proposta di sobbarcarsi le spese per lo stipendio del Giudice di pace, lasciando così allo Stato solo l'onere del cancelliere.
 
Non si tratterebbe, per i Comuni, di una spesa insormontabile; al contrario, il sostegno dato alla popolazione dall'eventuale ritorno del Giudice di pace sul territorio sarebbe grande.
 
L'iniziativa, per ora, ha già visto il sostegno dell'Ordine degli avvocati e si attendono le risposte dei Comuni e dell'ente montano.