Anche a Brescia va avanti la dura lotta contro l'Aids
di Redazione

Sabato 1° dicembre è stata la "Giornata mondiale contro l'Aids", evento che si ripete dal 1988 per prevenire la diffusione del virus dell'Hiv. Brescia è la terza città in Italia per numero di casi di infezione, con 4.000 sieropositivi seguiti dall'ospedale Civile

 
Ieri, 1 dicembre, si è celebrata come ogni anno dal 1988 la Giornata mondiale contro l'Aids, dedicata ad accrescere la coscienza dell’epidemia mondiale di Aids dovuta alla diffusione del virus Hiv e favorire la prevenzione.
 
Dal 1981 l'Aids ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Per quanto in tempi recenti l'accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molte regioni del mondo, soprattutto in occidente, l'epidemia di Aids fa registrare ancora 2 milioni di decessi l’anno, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, di cui 260 mila bambini.
 
Si stima che le persone che in Italia vivono con il virus Hiv siano fra 143.000 e 165.000, delle quali 22.000 hanno l’Aids e almeno 30.000 non sanno di avere l’infezione. Le donne sono circa il 40% e sono in aumento costante. Ogni due ore avviene un contagio, fino a 4.000 nuovi casi ogni anno.
 
La nostra provincia assume, nel panorama nazionale, una particolare rilevanza che necessita di una maggiore attenzione rispetto a questi temi.
 
Brescia è infatti la terza città italiana come numero complessivo di casi di infezione da Hiv, dopo Milano e Roma. Il Dipartimento malattie infettive dell'Ospedale civile di Brescia segue circa 4.000 persone sieropositive.
 
«Rileviamo la quasi totale assenza di campagne di prevenzione serie condotte a livello cittadino e provinciale – affermano le associazioni impegnate nella prevenzione –, soprattutto rivolte alla fascia giovanile, che diffondano una efficace cultura di prevenzione e l'uso del preservativo, l'unico presidio in grado di impedire la diffusione di malattie a trasmissione sessuale».