Energia idroelettrica e Morina: situazione complicata
di Erregi

Non ci sta la Comunità montana a cedere il suo 10% di quote alla società Eva, né a rinunciare al diritto di concessione per lo sfruttamento del torrente Morina utile alla produzione di energia. Si attendono sviluppi e soluzioni

 
Una società, la Morina, che vede impegnati, oltre al Comune di Pezzaze e alla Comunità montana, anche l’Agenzia Parco Minerario, Asvt e l’azienda privata Eva, che detiene il 42% delle sue azioni.
 
La proposta lanciata all’ente comprensoriale di cedere le sue quote all’azienda, però, sfocia in un buco nell’acqua, è il caso di dirlo.
 
Maggioranza ed opposizione si trovano d’accordo alla quasi unanimità, eccezion fatta per Sergio Richiedei, primo cittadino di Pezzaze, che si astiene dalla votazione, conclusasi nel rifiuto di cedere le quote e il diritto di concessione per lo sfruttamento idroelettrico del torrente.
 
Per ora il compromesso è la concessione trentennale che verrà data qualora si intendesse procedere con la realizzazione di una centralina elettrica. Un progetto, questo, del quale si parla da tempo, ma che resta un’ipotesi teorica.
 
Chi volesse scendere in campo per questo progetto, però, difficilmente potrà rappresentare realtà pubbliche, per gli ovvi costi economici e a questo punto sarà la società Eva a dover spiegare in che modo intenda procedere.
 
Nel frattempo, anche nella prospettiva di un futuro acquedotto di Valle, la Comunità montana rifiuta categoricamente di rinunciare al torrente Morina, che potrebbe rappresentare una fonte idrica primaria in questo senso. La partita, quindi, è ora nelle mani dei privati e si attendono sviluppi.