Dopo i fondi... la beffa
di val.

Hanno ricevuto alcune centinaia di migliaia di euro per "mitigare" il disagio di essere Comuni di confine, ma non possono spenderli. Oggi Scalvini è da Schifani

 
Hanno già provato ad interpellare il Ministro degli Affari Regionali e anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, inviando loro una dettagliata petizione.
Oggi in delegazione scenderanno direttamente a Roma, dopo aver ottenuto un'audizione col presidente del Senato Renato Schifani.
 
Sono i sindaci dei Comuni confinanti con le regioni a Statuto speciale delle Province di Torino, Biella, Verbano Cusano, Vercelli, Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza, Belluno, Treviso e Venezia.
 
AssComiConf che li rappresenta nei giorni scorsi era riuscita ad ottenere cospicui trasferimenti "di solidarietà" dallo Stato (agli 11 Comuni bresciani erano arrivati circa 350mila euro ciascuno), ma scoprono ora di essere impossibilitati a spenderli, a meno di riuscire a progettare, appaltare e realizzare opere in meno di un mese.
 
«Colpa della Legge di Stabilità, che dai prossimi giorni impedirà anche ai Comuni con meno di 5mila abitanti di investire in "capitoli economici già predisposti in bilancio"» ci dice l'ex sindaco di Bagolino Marco Scalvini, che guida le fila degli irriducibili sindaci "confinanti" e che aggiunge: «E' un trucco: con una mano manifestano solidarietà e con l'altra si riprendono tutto quanto. Questo la dice lunga sulla capacità di questo Governo di rendersi conto anche solo di come funzionano i nostri Comuni».