Quel verde era un tracciante. Ma oggi è tornata la schiuma
di Andrea Alesci

Nell'articolo del 1° novembre abbiamo parlato di una colorazione verde assunta dal torrente Gobbia a Sant'Apollonio: in quel caso nessun inquinamento, ma effetto di un tracciante rilasciato da Arpa per seguire il flusso degli scarichi. Oggi, però, al Crocevia di Sarezzo è tornata la schiuma

 
Ieri abbiamo nuovamente scritto di un torrente Gobbia inquinato, ma pur trattandosi di acque dolci abbiamo “preso un bel granchio”.
 
Infatti, la colorazione verde che il corso d’acqua ha bizzarramente assunto nei pressi della frazione lumezzanese di Sant’Apollonio era dovuta a un tracciante rilasciato appositamente dai tecnici Arpa per colorare il fiume di verde per riuscire a capire quale percorso seguissero gli scarichi fognari.
 
Un modus operandi concordato da Arpa con l’amministrazione comunale di Lumezzane e Asvt proprio come una delle azioni preliminari per risalire alle fonti di inquinamento che negli anni e in particolar modo negli ultimi tempi stanno devastando il torrente Gobbia.
 
Il sistema di scarico di Lumezzane è specchio di quell’amalgama superficiale che ne costituisce il tessuto urbano ed è allo stesso modo molto intricato: tanto che i segni d’inquinamento in una determinata zona del paese posso essere stati originati da tutt’altra parte.
 
Un errore per il quale ci scusiamo con i lettori, per un episodio che costituisce invece uno dei piccoli passi che le istituzioni stanno cercando di compiere per riuscire a recuperare la vivibilità ambientale del Gobbia.
 
Piccoli passi, però, che ahinoi si scontrano repentinamente contro nuovi episodi criminosi: infatti, come dimostrano le fotografie scattate oggi (2 novembre) al Crocevia di Sarezzo, ecco ripresentarsi di nuovo quella schiuma che avvelena ogni cosa: il fiume, la salute dei cittadini, la coscienza della Valtrompia.

Nelle foto: la schiuma presentatasi oggi, venerdì 2 novembre, nel Gobbia al Crocevia di Sarezzo (foto di Marco Bossini).