Conclusa l'operazione «Pettirosso»
di Erregi

Un'intensa attività antibracconaggio lungo tutto il bresciano, in Valtrompia, Valsabbia e Valcamonica. Obiettivo la tutela dell'avifauna, portata avanti dal Nucleo Operativo Antibracconaggio

 
È terminata da qualche giorno l’operazione del Corpo Forestale dello Stato denominata “Pettirosso” e volta all’eliminazione di pratiche di bracconaggio che, purtroppo, persistono ancora in molte zone del bresciano.
 
Si tratta di pratiche che, oltre a essere fuori legge, fanno spesso emergere il sadismo o la crudeltà di quanti si definiscono erroneamente “cacciatori”, ma sono a tutti gli effetti “bracconieri”.
 
E non sono particolarmente positivi, tutto sommato, i dati emersi dall’indagine: oltre un centinaio i denunciati per maltrattamenti agli animali, furto venatorio, omessa custodia, porto d’armi abusivo e detenzione di specie protette, e ancora, utilizzo di archetti, trappole, richiami elettronici e reti.
 
Per continuare con le cifre, decisamente non rassicuranti, 700 sono gli esemplari di avifauna sequestrati, tra esemplari vivi e morti, comprendenti le specie pettirosso, capinera, cince, passera scopaiola, lucherino, verzellino, frosone e molti altri.