La rabbia affoga in un Gobbia verde
di Andrea Alesci

Dopo averlo visto riempito di schiuma bianca, reso rosso da sversamenti di cromo, ieri il torrente lumezzanese si è presentato anche colorato di verde in zona di Sant'Apollonio. L'indignazione dei cittadini non può fare rima con rassegnazione

 
Bianco di schiuma, rosso di cromo e verde “di rabbia”. Un italico tricolore che la gente della Valtrompia e, in particolare, quelli che abitano lungo il fiume Gobbia non avrebbero mai voluto vedere.
 
Infatti, dopo le schiumose emersioni di inquinanti, la ripetuta colorazione rossastra al Crocevia, ier è purtroppo stata la volta di guardare tristemente il torrente lumezzanese colorarsi di verde nella zona di Sant’Apollonio, sotto il ponte di via Levante.
 
Le associazioni (come "Cittadini del quartiere Gobbia") che hanno a cuore la propria salute e quella dell’ambiente che li circonda non possono far altro che segnalare; le amministrazioni locali possono e devono controllare e allertare l’Arpa; quest’ultima ha il compito di intervenire, sorvegliare e punire i colpevoli.
 
Ora è giunta l’ora di trasformare la rabbia in azioni concrete, in piani di controllo preventivo sugli scarichi valgobbini e sui criminali artefici di questo incommensurabile danno alla terra valtrumplina e a quelle falde sotterranee dove l’acqua filtra e scorre, scendendo bel al di là dei confini valligiani.
 
Gli episodi sono ormai diventati quotidiana cronaca di un fiume morente, dove anche le parole affogano inermi.
 
Foto "Bresciaoggi"