L'inderogabile impegno comune per il fiume Mella
di Andrea Alesci

Venerdì a Villa Carcina si è tenuto l'incontro "Fiume Mella, bene da salvare": un'occasione per parlare delle gravi condizioni di salute del corso d'acqua triumplino, che entro il 2015 deve giungere a uno stato "buono" e a quello di purezza entro il 2027

 
Il freddo giunto d’improvviso non ha certo messo in ghiaccio i problemi riguardanti il fiume Mella, che venerdì a Villa Carcina è stato al centro di un partecipato incontro dal titolo “Fiume Mella, bene da salvare”.
 
Organizzato dal gruppo consiliare “Crescere insieme” e dal locale circolo Pd, l’appuntamento ha visto la presenza dei vertici bresciani dell’Arpa, i quali hanno riferito come “il Mella sia stato valutato uno dei peggiori fiumi d’Europa”.
 
Un corso d’acqua che ha ricevuto un ultimatum, il 2027, per giungere a uno stato di purezza delle acque, mentre il 2015 dovrebbe restituire un livello quanto meno “buono”.
 
Un fiume che i dati rilevati da Arpa mostrano inquinato da cromo, zinco, nichel, in gran parte derivanti dal bistrattato affluente Gobbia.
 
Una riunione dalla quale è emersa un’impellente necessità di unire le forze per salvare il fiume Mella, cominciando dal sistema di depurazione che il presidente di Asvt Diego Toscani ha detto “sta procedendo, con gli studi di fattibilità che saranno completati entro fine anno e l’obiettivo di arrivare in breve alla realizzazione di un’opera troppo importante per tutta la Valle”.
 
Un concetto sottolineato anche dal sindaco di Gardone Michele Gussago, presente in veste di consigliere Ato: “Serve uno spirito di solidarietà molto forte tra tutti, cittadini, enti valligiani e provinciali, affinché si arrivi a soluzione concreta e ora davvero non più demandabile”. 
 
Nelle foto, dall'alto in basso: il fiume Mella a Villa Carcina, Collio e un affluente a Bovegno (foto Andrea Medaglia).