Alla ricerca dei misteriosi sversatori
di Andrea Alesci

Dopo l'ennesimo episodio di sversamento abusivo che venerdì ha colorato il Gobbia di rosso per la quarta volta consecutiva, i tecnici di Arpa e Comune di Lumezzane hanno ristretto l'origine dell'inquinamento al tratto tra Pieve e Gazzolo

 
Mentre gli abitanti del Crocevia di Sarezzo sono rimasti finora tristemente a guardare, mentre il torrente Gobbia che scorre sotto di loro si colorava ripetutamente di rosso.
 
Una lunga attesa che forse ora può giungere a qualcosa di concreto, ossia all’individuazione quanto meno dei colpevoli dell’ultimo sversamento.
 
Infatti, proprio lo scorso venerdì le centraline installate lungo il corso d’acqua in territorio di Lumezzane hanno segnalato delle anomalie, facendo scattare immediatamente i controlli dei tecnici dell’ufficio Ambiente, la polizia locale e le guardie ecologiche della Comunità montana, raggiunte anche dal dirigente Sergio Resola.
 
I dati riscontrati dalle sonde hanno evidenziato come l’origine dell’inquinamento risiedano nella frazioni basse di Lumezzane, anche se la ricerca puntuale è molto difficile, per via del percorso del torrente e del tortuoso dispiegarsi degli scarichi.
 
In ogni caso, i tecnici hanno identificato la causa della colorazione rossa nel tratto tra Pieve e Gazzolo. La ricerca dei colpevoli (anche dei numerosi episodi che provocano schiuma) continua. Qualcosa si muove. Forse.